L’ex promoter, da cui hanno preso le distanze diverse banche ed una società di trading, avrebbe fatto la bella vita per un lungo periodo di tempo sperperando i soldi di amici e conoscenti. Decine e decine di persone che si fidavano di lui e dei suoi investimenti ad alto rendimento polverizzando i risparmi di una vita.
Vigonovo – Con astuzia e gentilezza il novello Arsenio Lupin avrebbe scippato dalle tasche dei suoi amici più di 10 milioni di euro. Sempre con il sorriso sulle labbra. Adesso sa di beffa, oltre che di danni ingenti, il comportamento del sedicente promoter finanziario Enrico Rigato, 54 anni, che da mesi è rimasto chiuso nella sua abitazione in attesa degli eventi. L’uomo pare sia uscito da casa soltanto di notte e controllerebbe chiunque si avvicini alla sua abitazione mediante un sofisticato sistema di videosorveglianza. A cibo e beveraggi penserebbe un suo amico che gli porta la spesa a domicilio senza dare nell’occhio.
L’uomo non risponde al telefono, non legge la montagna di mail che gli sono state inviate dalle presunte vittime ed avrebbe il citofono staccato, considerando le numerose persone che gli fanno la posta con intenti bellicosi. Ma perché Rigato si sarebbe ritirato a vita privata? Centinaia di persone, per lo più amici e conoscenti ma anche imprenditori e commercianti conosciuti in occasione di proposte finanziarie farlocche, lo hanno denunciato per truffa e per altri reati economici. A diverse persone il broker veneto avrebbe prosciugato interi conti correnti promettendo investimenti finanziari vantaggiosi e, con i tempi che corrono, le persone hanno abboccato senza discutere.
Ma siccome tutti i nodi vengono al pettine quando il broker spariva dalla circolazione, dopo aver raccontato una montagna di bugie ai poveri raggirati, le persone truffate si sono rese conto di essere cadute nelle mani di un presunto, abile imbroglione, ovviamente innocente sino a condanna definitiva. E ammesso che una condanna ci sarà.
Dopo le denunce delle vittime si sono mossi Agenzia delle Entrate, guardia di Finanza e le Procure di Venezia, Padova e Milano che stanno indagando sulla vicenda, particolarmente spinosa poiché pare che con i soldi dei “polli” spremuti a dovere Rigato, con il suo sorriso beffardo, abbia aperto rapporti bancari in ogni parte del mondo, con particolare propensione per i paradisi fiscali come quelli accesi nelle Isole Vergini e in Irlanda.
Le persone raggirate potranno mai essere risarcite? Potranno tornare in possesso dei loro soldi, gran parte dei quali risparmi di una vita? In questi casi è difficile, se non impossibile, rivedere anche un solo euro di quelli sgraffignati dal furbissimo broker che oltre a condurre una vita da nababbo pare non abbia messo molto da parte.
La triste vicenda, per chi ha perso tutto ciò che possedeva, è iniziata anni fa quando per i suoi comportamenti spregiudicati il broker era stato scaricato da diverse banche con cui lavorava. Per evitare scandali, però, gli istituti bancari avrebbero omesso di segnalare alle autorità di polizia o di controllo la poca professionalità dell’uomo che poi ha iniziato a proporre investimenti e obbligazioni tramite internet. Da questa presunta mega-truffa milionaria potrebbero salvarsi solo coloro i quali hanno effettuato operazioni finanziarie tramite istituti di credito poiché questi ultimi dovrebbero risponderne in solido.
Enrico Rigato avrebbe falsificato firme, moduli e lettere di comunicazione per rendimenti e situazioni patrimoniali praticamente inesistenti per poi sparire come un fantasma. Le Fiamme gialle, mesi addietro, hanno effettuato una perquisizione in casa del broker sequestrando telefonini e computer ma da allora non si è saputo più nulla in merito ad ulteriori provvedimenti giudiziari a carico dell’uomo più gentile del mondo. Nella sua rete, telematica s’intende, sono cadute persone di ogni ceto sociale, dalla casalinga all’impiegata, dal grande imprenditore del Brenta al facoltoso commerciante di Padova.
Poi ancora dipendenti pubblici, funzionari ma anche semplici operai e artigiani purché con un conto corrente più o meno florido. Alcune persone raggirate hanno raccontato che Rigato gli avrebbe fatto vendere o cedere alla stessa banca titoli sicuri, ma a basso rendimento, per acquistare obbligazioni che promettevano lauti guadagni purtroppo inesistenti.
Settimane addietro il costoso Range Rover di Rigato, preso in leasing, è stato prelevato sotto casa da un carro-attrezzi forse per problemi nei pagamenti delle rate. Rigato ultimo atto? Forse sì’ in attesa che la giustizia faccia il suo corso.