Morto ammazzato o incidente sul lavoro?

L’uomo non aveva alcun motivo per sparire volontariamente. Le indagini continuano come le proteste dei sindacati, dei colleghi di Daouda Diane, dei congiunti e di tutta la popolazione locale. Il bracciante ha visto qualcosa che non doveva vedere? Le sue denunce tramite chat e social hanno dato fastidio a qualcuno?

Acate – Sparito nel nulla nei paraggi di un’azienda edile dove pare stesse lavorando da alcuni giorni. Poco prima aveva denunciato sui social le difficili condizioni di lavoro a cui sarebbe stato costretto. La scomparsa di Daouda Diane, 37 anni, originario della Costa d’Avorio, sposato con un figlio di 8 anni, rimane ancora un mistero. L’uomo era occupato, attualmente, come operaio edile e mediatore culturale presso un centro di accoglienza di Acate, grosso centro agricolo ibleo.

Daouda Diane

Il 2 luglio scorso, alle 14.30 circa, dai pressi di un cantiere della Sgv Calcestruzzi Srl di Acate, avrebbe spedito un paio di video alla famiglia e agli amici nei quali denunciava le difficili condizioni di lavoro a cui sarebbe stato sottoposto. Da quel pomeriggio parenti e amici non hanno avuto più nessuna notizia dell’operaio. Sin dalle prime ricerche, contestuali alle indagini, i responsabili dell’azienda edile, tramite i propri avvocati Mirko La Martina e Luca Paedullà, avrebbero escluso qualsiasi coinvolgimento nella scomparsa del povero Daouda che, comunque, pare lavorasse in nero e non occasionalmente nella ditta siciliana.

Dal 27 luglio scorso, a ogni buon conto, la Procura di Ragusa sta indagando per omicidio volontario e occultamento di cadavere contro ignoti dunque l’inchiesta è in pieno svolgimento e le dichiarazioni rese dai datori di lavoro di Diane convincono poco o nulla. Dopo un periodo di disoccupazione l’operaio ivoriano si era recato alla Sgv per chiedere un lavoro.

La Sgv Calcestruzzi Srl di Acate, in provincia di Ragusa

Pare che, per tutta risposta, l’azienda lo avesse accontentato facendogli spazzare il cortile per pochi euro. La cosa si sarebbe ripetuta un paio di volte ma poi Diane sarebbe sparito come un fantasma. Eppure sembra che il migrante, da 9 anni in Italia con regolare permesso di soggiorno, lavorasse per quella ditta da mesi senza un regolare contratto dunque in nero, come si dice, ovvero per qualche decine di euro e senza alcuna tutela antinfortunistica e previdenziale.

In quell’azienda il 37enne lavorava dunque senza tutele e secondo quanto denuncia il sindacato Usb Ragusa le sue mansioni erano altre, come dimostrerebbero anche due video inviati dallo stesso ad un amico nei giorni precedenti alla scomparsa. A reiterare questo stato di cose il sindacato Usb di Ragusa che sottoscrive le diverse mansioni dell’ivoriano rispetto a quelle di puliziere occasionale. Queste affermazioni sembrerebbero provate da altri due video che Daouda Diane avrebbe girato alcuni giorni della scomparsa per poi inviarli ad un amico. Dunque che cosa può essere accaduto al giovane manovale? Aveva scoperto altri compagni di sventura sfruttati come lui? Caporalato o che altro?

Manifestazioni di protesta in favore del bracciante sparito nel nulla

Un tragico incidente sul lavoro poi abilmente occultato? Daouda Diane era in procinto di partire per la Costa d’Avorio dunque perché allontanarsi volontariamente come era stato ipotizzato sulle prime? L’operaio scomparso aveva acquistato un biglietto aereo per tornare nel suo paese, ritrovato con il passaporto nella stanza che occupava ad Acate con un suo compagno mentre il cellulare risultava spento dallo stesso giorno della sparizione:

”…Noi sappiamo che Daouda lavorava presso la Sgv da quattro giornidice Michele Mililli di Usb Ragusa – il suo coinquilino ci ha detto che qualcuno lo andava a prendere alle 7 del mattino a casa e poi lo riportava nel pomeriggio, cosa che ancora una volta smentisce la versione dell’azienda secondo cui Daouda aveva elemosinato un lavoro e che andava sporadicamente in azienda. Nei due video girati prima della sparizione si vede Diane mentre utilizza un martello pneumatico in una betoniera.

Michele Melilli di Usb Ragusa

Nell’altro, sempre all’interno dell’azienda Sgv, si sente Diane che dice: qui si muore…La vittima aveva partecipato alle nostre manifestazioni, ma non era attivo politicamente, era un lavoratore che denunciava agli amici e ai famigliari le condizioni nelle quali era costretto a lavorare. Lui alla nostra organizzazione sindacale non ha mai denunciato nulla direttamente, se lo avessimo saputo forse avremmo potuto fare qualcosa…”.

La moglie dell’uomo, Awa, non ha dubbi, al marito è successo qualcosa di brutto:

”…Poco prima di sparire mi aveva telefonato rassicurandomi dei soldi che mi stava inviando – racconta la donna – poi non ho più saputo nulla di lui. Queste cose possono accadere da noi, in Costa D’Avorio, ma è impossibile sparire nel nulla in uno Stato civilizzato come l’Italia…Era euforico all’idea di rivedere me e suo figlio dopo cinque anni passati a lavorare in Italia – dice la donna al telefono con l’Agi dal suo Paese -, non ci spieghiamo come si possa pensare ad un allontanamento volontario. Consegnateci mio marito o il suo corpo su cui pregare. Molte volte si lamentava nelle condizioni disumane in cui era costretto a lavorare, diceva che Italia si rischia anche la vita…”.

Diane con la moglie Awa

Sono seguite interrogazioni parlamentari alla Camera e all’Assemblea Regionale siciliana. Ma c’é di più:

“…La scomparsa di Daouda nel nulla è figlia del caporalato e dello sfruttamentodice l’onorevole Simona Suriano – abbiamo chiesto, con le sigle sindacali, una intensificazione delle ricerche nonché un tavolo con la Regione sul problema, grave, del lavoro irregolare nelle campagne e nelle aziende del Ragusano. Serve fare piena luce sulla sparizione di Daouda e la Prefettura ha assicurato che le ricerche stanno continuando…

Simona Suriano

…C’è anche un video che Daouda ha inviato a un amico mentre lavorava in un’azienda di Acate e quindi auspichiamo piena luce sulla vicenda anche perché il timore dei lavoratori, spesso sfruttati e senza alcuna tutela, è quella di sparire un giorno nel nulla senza alcuna spiegazioneInoltre i sindacati hanno chiesto alla Prefettura che la moglie del lavoratore scomparso possa fare ingresso in Italia con un visto speciale per seguire da vicino questa angosciosa vicenda e mi unisco al loro appello affinché i familiari possano fare ingresso nel nostro Paese ed essere seguiti e sostenuti…”.

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