Palermo – La Corte d’Assise d’Appello: la trattativa ha salvato il Paese.

La trattativa tra Stato e mafia c’è stata e, secondo la consesso giudiziario del tribunale di Palermo, i Ros avrebbero agito per salvare l’Italia da conseguenze peggiori.

Palermo – La lettura della sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia è sicuramente una lettura tanto interessante quanto destabilizzante per il nostro Paese. A prescindere dalle singole assoluzioni, in particolar modo dei carabinieri del Ros, emerge in sentenza un quadro a dir poco sconcertante. Innanzi tutto non siamo di fronte ad un teorema in quanto tale trattativa viene comunque confermata, ma non si ravvisano reati in quanto, de facto, è stata fatta per salvare l’Italia da conseguenze peggiori.

L’ex generale dei Ros Mario Mori

Dal 1992 è in corso una guerra tra lo Stato e la mafia in conseguenza dell’esito del Maxi processo di Caponnetto e del suo pool antimafia durante il quale, per la prima volta, Cosa Nostra subisce pesanti condanne poi confermate in Cassazione. Falcone e Borsellino in meno di due mesi vengono uccisi, sembra anche per paura del filone mafia-politica-appalti, su cui indagavano. Dunque bisogna fermare la guerra scegliendo di favorire la parte della mafia più vicina a Provenzano. Una parte che si schiera per convivere con lo Stato in contrapposizione a quella sanguinaria di Riina, definita di matrice terroristico-mafiosa.

Si prova quindi a mandare il segnale sul 41bis che non viene applicato per i mafiosi che trattano con le istituzioni. Poi arriva la cattura di Riina, con la mancata perquisizione del covo, che può rappresentare un’ulteriore prova della trattativa ormai venuta alla luce. Di seguito giungono le stragi del 93 nel Centro Nord. Successivamente parte la fase della mafia silente e convivente.

Immagini della strage di Via Palestro

Probabilmente dal punto di vista di chi l’ha fatta la trattativa, nonostante i morti delle stragi del 93, è stata un autentico successo. In poche parole siamo di fronte ad un gravissimo errore dello Stato: trattare con Cosa Nostra non fa altro che dimostrare la debolezza di tutte le istituzioni pubbliche.

L’Italia è piena di mafie e di fronte a tale fenomeno complesso la debolezza dello Stato ha permesso alle organizzazioni criminali di fatturare 220 miliardi l’anno e di accumulare un tesorone da 3000 miliardi in giro per il mondo e depositato nei paradisi fiscali e banche senza Iban. La maledetta trattativa, alla fine, ha portato alla politica del cosiddetto contenimento del danno: un errore che stiamo pagando e che continueremo a pagare a caro prezzo.

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