La proporzione post ripartenza: Napolitano stava a Monti come Mattarella sta a Draghi? Decreto o no al 75% degli aventi diritto, imprenditori e lavoratori autonomi, i soldi degli scorsi decreti non sono ancora arrivati. Questi arriveranno? Chi di speranza campa, disperato muore.
Il Decreto Maggio, ribattezzato Decreto Rilancio, è realtà. In una conferenza stampa alla presenza di diversi ministri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha presentato una manovra da 55 miliardi di euro complessivi ovvero il doppio rispetto alla Legge di bilancio 2020. Il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, ha parlato di aiuti alle famiglie con il sostegno di bonus baby sitter con la contestuale riapertura dei centri estivi:”…La parte più rilevante del decreto riguarda il sostegno alle imprese. Adesso è la fase del ristoro – ha detto il padrone del palazzo di via XX Settembre – sarà garantito anche un impegno su affitti e bollette per le piccole e medie imprese…”. Il ministro Patuanelli ha parlato anche delle 11.000 startup italiane, aziende che potevano essere spazzate via dal mercato. Per queste è stato previsto un sostegno alle loro attività. E considerando che la crisi continuerà e provocherà nuovi poveri l’intervento di Palazzo Chigi è mirato a ristorare le famiglie con maggiori difficoltà. Per loro ci sarà uno stanziamento di 250 milioni di euro al fondo degli indigenti come ha spiegato il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. Visibilmente commossa ha vinto la sua battaglia per la stabilizzazione dei migranti che non è certo una panacea specie in agricoltura:”… Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili. Quelli che sono stati sfruttati nelle campagne e nelle false cooperative non saranno invisibili perché potranno accedere a un permesso di soggiorno e noi li aiuteremo ad essere persone che riconquistano la loro identità…”. Vedremo. Tra le altre misure del Decreto Rilancio c’è anche quella rivolta al settore turistico: alberghi e stabilimenti balneari non dovranno infatti pagare l’IMU. Sul fronte Salute l’investimento da parte del Governo è di 3 miliardi e 250 milioni di euro. Altre risorse si renderanno disponibili per Comuni, le Province e le Città Metropolitane: 3,5 miliardi di euro da dividere entro il 10 luglio. Questa davvero la sintesi ma le preoccupazioni sono tante. Il problema tamponi, test sierologici, vaccini e medicine per curare il virus, rimane invariato. Stessa cosa per numerosissimi indotti che non sanno come e quando riaprire con nuove norme da delirio. Finita l’emergenza è probabile che Conte tornerà a casa con i suoi ma nel frattempo chiunque ricoprisse il suo ruolo ci farà piangere lacrime amare.