La Festa dei Lavoratori quest’anno ha l’amaro sapore della beffa. Fortunato chi ha ancora un’occupazione e riceve lo stipendio. Gran parte degli autonomi ed una larga fetta dei dipendenti non statali o di enti pubblici dei comparti culturali sono allo stremo
Milano – A dispetto del Covid-19 sabato sarà di nuovo la Festa dei Lavoratori. Cosa ci sia da celebrare è una domanda che certamente si faranno migliaia di italiani rimasti a casa, ma forse ritrovare sempre uguale la ricorrenza serve proprio a fare il punto della situazione.
Anche artisti, operatori e tecnici dello spettacolo saranno presenti, in particolare a Milano, dove si prevede una manifestazione in Largo Cairoli nel rispetto delle norme sanitarie:
“…Come Coordinamento Spettacolo Lombardia aderiamo e invitiamo alla partecipazione e alla mobilitazione...”, si legge nei canali di chi ha occupato il Piccolo Teatro di via Rovello. L’attenzione sarà posta sulle disuguaglianze e le disparità inasprite dal periodo di pandemia e di crisi sanitaria che hanno minato la dignità già compromessa da decenni di precariato:
“…Noi, come Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo saremo in piazza con tutte le altre categorie – spiegano dal Coordinamento Spettacolo – per rivendicare condizioni di lavoro migliori e garanzia di reddito non solo per noi ma per tutti e tutte…”.
Domani pomeriggio, nello stesso chiostro di via Rovello, avrà luogo la presentazione ufficiale di una “Riforma strutturale del settore spettacolo”, progetto collettivo ed inclusivo partito dal basso e mirato ad offrire al ministero competente gli strumenti reali per un ripensamento del sistema settoriale.
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