Gli anziani parlano di un asino che raglia ma che non si vede e dello spettro di una pastorella orribilmente mutilata che vagherebbe nella nebbia all’imbrunire seguito da un suono di ferraglie
Bardi (Parma) – Boschi a perdita d’occhio, sorgenti d’acqua cristallina, un castello incantato ed un borgo misterioso. Siamo a Bardi, in provincia di Parma, nella valle del Ceno dove il tempo sembra essersi fermato e la vita scorre ancora a misura d’uomo. Poco più di duemila e trecento anime immerse in un angolo di paradiso dove non mancano, però, le attrattive diciamo esoteriche che richiamano esperti del settore e curiosi un po’ da tutta Italia. Iniziamo con il “Villaggio dei bambini perduti”, una frazione abbandonata in fretta e furia da chi vi dimorava e che si chiama Ca’ Scapini. Un pugno di case antiche circondate da una fitta boscaglia che sembra ingoiarle una per una. Al tramonto e quando le ombre si allungano l’insieme dell’agglomerato urbano diventa mistero puro.
La storia più accreditata vuole che nei primi anni ’40 sui gradini della chiesa del paese venisse ritrovato il corpo senza vita di una giovane pastorella orrendamente mutilato. Si pensò che lo scempio fosse stato compiuto da un orso che girovagava nei boschi oppure da una vecchia strega che in questa orrenda maniera intese porre una maledizione a tutto il paese i cui abitanti fuggirono impauriti lasciando tutto come si trovava e giurando di non tornare mai più.
La pastorella si sarebbe trasformata in fantasma dalle diverse sembianze giovanili da qui il nome dei bambini perduti. Altra spiegazione del repentino abbandono delle case da parte dei loro abitatori può essere attribuita ad un eccidio compiuto dai tedeschi in ritirata. I militari avrebbero ucciso gli abitanti di Ca’ Scapini in fuga e fra questi numerosi bambini. Un’altra versione dei fatti vuole che il paese si fosse trovato sulla linea Gotica a difesa del settentrione d’Italia durante la seconda guerra mondiale e che quindi sia stato abbandonato durante i bombardamenti. La spiegazione più suggestiva rimane quella che si tramanda da generazioni tra gli abitanti di Bardi e che vuole Ca’ Scapini un borgo maledetto. Durante la notte, infatti, si udivano grida e lamenti strazianti di numerosi, ma invisibili, bambini che, qualche volta, si materializzavano come zombie tra le antiche mura decrepite della frazione le cui case sembrano ancora come abbandonate da poco.
Le scarpe nella scarpiera, le otri di vino vuote, le finestre aperte e le porte spalancate: “… E’ il paese fantasma abbandonato durante il periodo della guerra – dice Fabrizio Costa, presidente della locale cooperativa di servizi – a vivere questo posto la suggestione non manca. Se ne sono dette tante a proposito di Ca’ Scapini ma la verità rimane avvolta nella leggenda. Insomma qualcosa di strano c’è, che ve ne pare?”. Gli anziani del posto parlano di spettri e di fantasmi scherzandoci sopra ma al tramontar del sole il luogo diventa esoterico e le voci dei bambini sembrano udirsi davvero: “… Se ne dicono di cotte e di crude ma il mistero resta – dicono Rino e Lucia, due simpatici ristoratori di una certa età – saranno tutte fesserie di paese ma qualche cosa sarà accaduta sul serio…”. Gli abitanti di Bardi non parlano con piacere di Ca’ Scapini, preferiscono piuttosto i cinque fantasmi del castello ma, allora, chi erano i bambini perduti? Pare che sette bambini siano stati incredibilmente dimenticati nel paese quando Ca’ Scapini fu abbandonato alla spicciolata.
Alcuni affermano che si trattava di orfani senza genitori dunque abbandonati al loro triste destino. Altri invece dicono che i piccoli fossero gravemente malati di una terribile patologia contagiosa quindi già con il destino già segnato. Non si sa come sia potuta accadere una tragedia del genere e se sia reale o frutto di funeree fantasie ma gli anziani del paese giurano e spergiurano che sia andata proprio cosi e la raccontano con una tale ricchezza di particolari da rendere la vicenda assai credibile. Qualcun altro, molto avanti negli anni, accenna a ben sette spettri di bambini morti nel villaggio fantasma e che, affezionati a quel luogo da brividi, non l’abbiano più voluto lasciare. Nelle notti di plenilunio a Ca’ Scapini di chi sono quelle voci lugubri di bambini che si lamentano gridando aiuto? E il raglio di un asino mai visto da nessuno? Per chi volesse andare in zona, un consiglio: meglio in compagnia che soli. Hai visto mai?