Si teme che a Vittoria, nel ragusano, si torni ai gruppi di fuoco ed ai cadaveri degli anni scorsi.
Vittoria – Sarebbe stato ucciso a colpi d’arma da fuoco l’ex collaboratore di giustizia Orazio Sciortino. Prima di pentirsi faceva parte del clan Carbonaro-Dominante. L’uomo, di 50 anni, è stato ritrovato cadavere nella tarda serata del 29 giugno in un appezzamento di terreno di sua proprietà tra Vittoria e Santa Croce Camerina. Sul caso indagano gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa e del Commissariato di Vittoria. Con la sua collaborazione Sciortino ha permesso agli inquirenti di ricostruire le dinamiche dei rapporti tra la mafia di Vittoria e la “Stidda” di Gela, inoltre ha raccontato anche della strage di “San Basilio” che, il 2 gennaio del 1999, provocò 5 morti, comprese due persone che si trovavano lì per caso. Gli obiettivi dei sicari erano Angelo Mirabella, referente del clan della “Stidda” di Vittoria e Rosario Nobile e Claudio Motta, ritenuti affiliati al clan Dominante. Con la morte di Orazio Sciortino la preoccupazione è che a Vittoria si torni ad uccidere come nel passato.
Aggiornamento:
Vittoria – Gli inquirenti sembrano escludere la matrice mafiosa per l’omicidio dell’ex collaboratore di giustizia Orazio Sciortino ammazzato con diversi colpi di fucile nella sua campagna, tra Vittoria e Santa Croce Camerina. Uscito dal programma di protezione, Sciortino era ritornato a delinquere e, nello specifico, si era reso protagonista di diversi furti commessi insieme ad altri due vittoriesi in altri comuni della provincia di Ragusa. Il suo assassinio potrebbe essere quindi frutto di un regolamento di conti per questioni inerenti la spartizione delle refurtive? Una ipotesi che sembra appassionare gli inquirenti più della vendetta mafiosa architettata per punire Orazio Sciortino che, con le sue dichiarazioni, ha favorito diversi arresti tra gli affiliati del clan Dominante-Carbonaro. Al momento nessuna pista viene comunque tralasciata e l’autopsia potrà fornire ulteriori risposte utili alle indagini. Nel febbraio scorso Orazio Sciortino era stato arrestato e trasferito agli arresti domiciliari dopo gli accertamenti che lo avrebbero visto topo d’appartamento assieme ad altri 2 complici.