Violenza online sugli animali: “Basta video crudeli e falsi salvataggi”. L’appello di REA

Gruppi organizzati diffondono contenuti violenti su Telegram e social. Il partito REA chiede controlli più efficaci e nuove leggi: “La rete non può essere una zona franca per la crudeltà”.

Roma – Video di crudeltà gratuita, salvataggi falsi messi in scena solo per fare visualizzazioni, animali usati come oggetti o truccati come pupazzi. È questo lo scenario inquietante che si sta consolidando sul web e sui social, con contenuti sempre più violenti a danno degli animali. A lanciare un appello urgente è il partito politico REA (Rinascita Equità Ambiente), che denuncia una diffusione incontrollata di immagini e video in cui gli animali vengono maltrattati, spesso con la complicità dell’algoritmo e l’inerzia delle piattaforme.

Abbiamo ricevuto decine di segnalazioni da cittadini e attivisti, preoccupati per un fenomeno in crescita esponenziale – spiega Rita Bruno, coordinatrice nazionale REA –. I contenuti non sono casi isolati ma provengono da gruppi organizzati, come uno attivo su Telegram, che sfruttano la visibilità delle piattaforme per diffondere materiale inquietante”.

Il segretario nazionale Gabriella Caramanica parla di “un’emergenza etica e sociale”: “Questi video provengono spesso da paesi asiatici ma si stanno diffondendo anche in Italia. Il rischio è una normalizzazione della violenza, che può portare a emulazioni pericolose anche a livello locale”.

Sotto accusa, oltre ai contenuti esplicitamente violenti, anche i finti video di salvataggio, nei quali animali feriti o maltrattati vengono “eroicamente” salvati da chi li ha presumibilmente messi in pericolo poco prima. Una strategia cinica per aumentare il numero di click e monetizzare.

Tra le “mode” più recenti, anche quella di riempire i cofani delle auto con pesci vivi, destinati a morte certa, o di tingere cani e gatti con colori accesi, violando il loro benessere etologico. “Non è intrattenimento, è abuso – attacca Caramanica –. Le piattaforme non possono continuare a voltarsi dall’altra parte”.

Il partito REA chiede l’intervento urgente della Polizia Postale, sistemi di segnalazione più efficaci da parte dei social network e nuove leggi per prevenire e punire la diffusione di contenuti violenti contro gli animali.

La rete non può diventare una zona franca per la crudeltà – conclude Caramanica –. Serve una presa di posizione netta da parte della politica, delle istituzioni e delle big tech. Non possiamo più ignorare la sofferenza che ci viene mostrata ogni giorno”.

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