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Violazioni nel money transfer: denunce per esercizio abusivo

Scoperte irregolarità nell’attività di un money transfer: mancata conformità normativa e violazioni nella verifica della clientela.

Parma – I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza hanno concluso un controllo nei confronti di un money transfer, operante nel capoluogo nel quartiere Oltretorrente, finalizzato alla verifica del corretto adempimento della normativa antiriciclaggio.

Le norme vigenti prevedono per i money transfer una serie di obblighi volti alla prevenzione e al contrasto dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

Le fiamme gialle, all’esito di una mirata attività di analisi e ricerca info-investigativa sul territorio, hanno individuato e sottoposto a controllo una ditta individuale di un cittadino pakistano connotata da molteplici e significativi alert di rischio.

Dagli accertamenti, eseguiti anche sui conti correnti dell’impresa, è emerso che il money transfer ha operato abusivamente sin dal 2016, ancor prima della sua formale costituzione, provvedendo a regolarizzare la sua posizione soltanto agli inizi del 2021 attraverso l’iscrizione nell’apposito elenco tenuto dall’Organismo degli Agenti e dei Mediatori creditizi (O.A.M.) ai sensi del Testo unico delle leggi in materia creditizia e bancaria (T.U.B.).

Inoltre, al momento dell’avvio del controllo presso il locale, oltre al titolare erano presenti due collaboratori addetti alle registrazioni delle operazioni di trasferimento di denaro, risultati privi dell’iscrizione nell’apposito elenco previsto dalla normativa di settore.

Per tali violazioni, il titolare dell’impresa e i due dipendenti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per il reato di esercizio abusivo dell’attività di money transfer, per il quale è prevista la pena della reclusione da 6 mesi a 4 anni e della multa da euro 2.065 a euro 10.329.

Nel corso delle attività ispettive, i finanzieri hanno rilevato ulteriori diversi inadempimenti da parte del titolare del money transfer, tra cui l’omessa verifica della veridicità del documento di riconoscimento esibito in due occasioni da un cliente, rivelatosi successivamente palesemente falso. Per tale condotta è stata contestata la violazione amministrativa dell’obbligo di adeguata verifica della clientela che prevede una sanzione di 2.000 euro.

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