Villa Verdi sarà presto riaperta al pubblico: avviate le pratiche per l’esproprio

La tenuta del Maestro da tempo versa nel degrado e nell’abbandono. Il ministro Sangiuliano: patrimonio fondamentale della Nazione.

Parma – Villa Verdi, la tenuta di Giuseppe Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda (Piacenza), a lungo residenza del grande compositore e custode di una straordinaria mole di cimeli, verrà presto recuperata, valorizzata e riaperta al pubblico.

Il Ministero della Cultura ha annunciato l’avvio, insieme con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza, del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità, finalizzata all’esproprio, del complesso di immobili appartenuti al maestro, e che da tempo versano nel degrado e nell’abbandono.

Il cilindro di Verdi, reso celebre dal ritratto del compositore eseguito nel 1886 da Giovanni Boldini

Nella tenuta di Sant’Agata si conservano le memorie e le testimonianze della straordinaria vita e opera di Giuseppe Verdi, dal pianoforte al suo inseparabile cilindro, fino ai guanti che indossò una sola volta, quando il 22 maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco diresse la prima esecuzione assoluta della Messa di Requiem in onore di Alessandro Manzoni.

Giuseppe Verdi (al centro) con Maria Carrara Verdi, Barberina Strepponi, Giuditta Ricordi, Teresa Stolz, Umberto Campanari, Giulio Ricordi, Leopoldo Metlicovitz. Foto di Giulio Rossi, Sant’Agata, 1900.

Affinché il pubblico ne giunga in possesso “ci vorranno 180 giorni, secondo la procedura prevista dalla legge” ma subito dopo, spiega il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano in una nota, “creeremo una Fondazione mista tra Regione, ministero della Cultura, comune di Sant’Agata sull’Arda e comune di Busseto per arrivare a fare un percorso verdiano e operare per la valorizzazione” di tutto l’insieme della proprietà che comprenda la Villa, il Parco, il Teatro di Busseto e la casa natale di Verdi.

“La Villa rappresenta patrimonio fondamentale della Nazione per il valore storico dell’opera del grande compositore e per il ruolo importante avuto nel Risorgimento. Questo bene non può rimanere esposto al degrado e all’incuria, ma deve poter costituire il nucleo centrale di un itinerario museale a disposizione del mondo intero”. ha concluso il ministro

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