ll provvedimento mira a rafforzare la protezione delle vittime di violenza domestica e di genere. Critiche sulla sua efficacia da parte di Azione. Ok per Noi Moderati e 5 Stelle.
Roma – Con 200 voti a favore, nessuno contrario e 61 astensioni (Pd e Av), dopo il Senato anche la Camera dei Deputati ha approvato le nuove norme del Codice Rosso, proprio nel giorno in cui i femminicidi segnano quota 80, dall’inizio dell’anno, con quello consumatosi a Salemi, in provincia di Trapani, che ha avuto per vittima Marisa Leo, 39 anni, madre di una bambina di tre. La donna è stata uccisa dall’ex compagno dopo la richiesta dell’“ultimo incontro”. Anche in questo caso la vittima aveva denunciato l’uomo per stalking nel 2020.
Nel provvedimento è prevista un’ulteriore possibilità di avocazione delle indagini preliminari dal parte del procuratore generale presso la Corte d’Appello se il Pm, nei casi di delitti di violenza domestica o di genere, non sente la persona offesa entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Mara Carfagna, per Azione, ha espresso alcuni dubbi soprattutto sull’efficacia della nuova legge a fronte della “drammatica escalation di aggressioni, violenze, persecuzioni e femminicidi alla quale stiamo assistendo“.
Martina Semenzato per Noi Moderati e presidente della Commissione di Inchiesta sul femminicidio e le violenze di genere, ha detto:
“In questo provvedimento ci poteva anche essere altro, ma bisognava passare dalle parole ai fatti in tempi brevi; aprire ora un dibattito su nuovi spunti di contenuto avrebbe allungato i tempi di approvazione”.
Nel suo intervento, Daniela Morfino per M5stelle, si è dichiarata favorevole al provvedimento spiegando di aver vissuto sulla propria pelle “questo drammatico problema” e di conoscere bene “il dramma che vivono queste donne“.