Il 9 dicembre in Aula a Montecitorio per la discussione generale. Sisto: “Contiamo di giungere a fine 2025, inizio 2026 al referendum”.
Roma – La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha concluso l’esame degli emendamenti presentati al disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati. Il provvedimento è atteso nell’Aula di Montecitorio il 9 dicembre per la discussione generale, con le votazioni che dovrebbero cominciare da gennaio. Il ddl contiene anche le norme per l’istituzione della Corte disciplinare per le toghe e per il doppio Csm.
“Abbiamo lavorato ‘pancia a terra’ e raggiunto il primo obiettivo, ossia il via libera alla separazione delle carriere dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, tema che è nel Dna, da sempre, di Forza Italia. In base alla Costituzione, la terzietà va garantita dall’ordinamento, l’imparzialità dai provvedimenti del giudice”. Così a Formiche il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, che ribadisce: “sia chiaro, nessuno intende mettere il Pm ‘sotto l’Esecutivo’. Chi lo sostiene dice una enorme bugia. Senza omettere di ribadire che, dopo i passaggi parlamentari, ci sarà un referendum che darà direttamente agli italiani il compito di decidere se queste norme potranno entrare o meno in Costituzione”.
I tempi? “Contiamo di arrivare all’approvazione della doppia lettura nei prossimi mesi per poi giungere a fine 2025, inizio 2026 al referendum”, ha fatto notare Sisto. E sulla contrarietà dei magistrati ha osservato: “Assistiamo a una rappresentazione ‘mediatica’ del dissenso che ben può essere ingannevole, perché a parlare ‘contro’ sono sempre gli stessi. Ho la convinzione che invece ci sia una buona parte della magistratura che non vede di cattivo occhio la necessità di dare corpo a quello che è un input costituzionale”.