Solo due sedi operative e meno tutele per i lavoratori: sindacati sul piede di guerra, si attende la risposta di Enel.
Roma – Si è svolto l’incontro, in modalità mista presso Unindustria, tra una delegazione della RTI formata da Accenture Outsourcing e Datacontact, il soggetto entrante nel cambio di appalto del servizio Enel Back Office & Quality Management Lotti 6-8-12, Smart Paper quale azienda uscente, la delegazione sindacale formata dalle segreterie nazionali e territoriali delle OO.SS. Telecomunicazioni e le segreterie territoriali delle OO.SS. del settore Metalmeccanico.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare una posizione non in linea con lo spirito della clausola sociale da parte della RTI in quanto sull’argomento delle sedi ha espresso la volontà di attivare esclusivamente le sedi di Matera e Padova, con lo strumento dello smart working prevedendo il rientro in sede un giorno a settimana.
Tutta la delegazione sindacale ha stigmatizzato questa posizione rilevando che le distanze chilometriche tra le attuali sedi e quelle previste (circa 100 km tra Potenza e Matera e 40 km tra Castelfranco Veneto e Padova) renderebbero particolarmente onerosa la situazione dei lavoratori, soprattutto nel periodo invernale.
Sui trattamenti economici la RTI ha dichiarato di voler mantenere la RAL attuale ma senza l’applicazione dei trattamenti di secondo livello in quanto ritiene, unilateralmente e arbitrariamente, che va considerato il momento della gara (febbraio 2025) e non il passaggio dei lavoratori quale elemento temporale per la continuità dei trattamenti economici previsti dalla clausola sociale.
Non vi è ancora un accordo sul numero dei lavoratori costituenti il perimetro: se ufficialmente il numero era di 407 vi sono 80 risorse sulle quali effettuare verifiche sulla continuità dell’impiego sulla commessa negli ultimi sei mesi; riteniamo assurdo che a pochi giorni dall’attivazione del servizio non sia stata fatta ancora chiarezza su questo argomento.
Sul quesito posto da UGL Telecomunicazioni di fornire dettagli numerici riguardo il bando di gara che prevedeva tassativamente che il fornitore esplicitasse chiaramente, all’interno dell’offerta presentata, la dislocazione del personale anche su altre commesse, la RTI ha sorvolato e ridotto a una dichiarazione molto evasiva sull’eventualità di ricollocazione del personale su altre commesse a causa della riduzione di volumi di lavoro.
Un confronto che quindi non ha portato a nessuna condivisione e che vede sullo sfondo la stazione appaltante eludere quella responsabilità sociale di impresa che dovrebbe essere invece il principio guida di percorsi finalizzati alla tutela del lavoro. ENEL non può girarsi dall’altra parte e dovrà dare delle risposte necessarie per un epilogo positivo della vertenza.