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Verbania: truffe per un milione di euro, arrestato volto noto della finanza creativa

La lunga indagine della Guardia di Finanza ha scoperto un giro illecito tra l’Italia e l’estero. In carcere anche il suo braccio destro.

Verbania – Un noto esponente della finanza creativa della Milano bene e il suo braccio destro sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza al termine di un’operazione che ha portato a scoprire un giro di truffe e autoriciclaggio per circa un milione di euro. Il provvedimento disposto dal gip del tribunale di Milano arriva al termine di una complessa indagine delle Fiamme gialle. L’indagine del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Verbania è partita dopo molte segnalazioni di operazioni sospette in materia di riciclaggio e di delitti contro il patrimonio.

Tutte queste segnalazioni legate ad attività di truffa aggravata, abusivismo finanziario e autoriciclaggio, rimandavano a un uomo italiano – dallo pseudonimo di facile presa mediatica – e compiute sia in Italia sia all’estero, come in Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Serbia, Belgio, Germania e Inghilterra. L’ideatore e il promotore di questo sistema da oltre un decennio, sfruttando magistralmente la popolarità raggiunta attraverso dedicati servizi sui media e sui social era dedito alla commissione di numerose truffe aggravate, che gli avevano consentito di reperire ingenti risorse finanziarie, tali da ostentare un altissimo tenore di vita.

Le disponibilità finanziarie venivano impiegate e reinvestite per costituire società estere e per comprare beni extralusso (per esempio orologi Rolex e auto Lamborghini). In questo modo faceva l’autoriciclaggio degli illeciti profitti Per la commissione dei reati, l’uomo era solito fare riferimento a persone in difficoltà economica, a cui – dietro compenso – affidava l’incarico di assumere fittiziamente l’intestazione di quote societarie o di relazioni bancarie/postali. Il tutto per per spostare più facilmente le ingenti somme di denaro provento di reato che poi in gran parte venivano trasferite su conti esteri.

La vendita di orologi mai consegnati. I complici attraverso la vendita di quote di imprese sia italiane sia estere (fondamentalmente scatole vuote) e attraverso la vendita di orologi di lusso mai consegnati agli acquirenti hanno compiuto numerose truffe aggravate che hanno consentito lauti proventi illeciti, quantificati in circa un milione di euro.

Inoltre l’indagine della finanza di Verbania coordinata dalla procura di Milano ha permesso di accertare che il regista delle truffe – dopo la costituzione di una società in Slovacchia e di un sito Internet – aveva ideato e realizzato – attraverso la creazione di un proprio “token” di criptovaluta – una vera e propria attività, del tutto abusiva, di offerta al pubblico di prodotti finanziari, attraverso la promozione e il collocamento a distanza di valuta virtuale. L’arresto dell’uomo – e del suo braccio destro – in esecuzione a un’ordinanza di carcerazione emessa dal gip di Milano è stata effettuata appena accertata la presenza in Italia dell’indagato principale, domiciliato al confine tra Italia e Canton Ticino.

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