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Una pianta aliena, maionese e ketchup invadono le nostre coste!

Uno studio di una rivista scientifica ha rilevato l’approdo sul litorale pugliese di una pianta marina, la Halophila stipulacea, che andrebbe seguita in modo costante per evitare guai ambientali.

Roma – Della serie “non si può mai stare tranquilli”, una notizia di questi giorni ci ha catapultato in atmosfere di fantascienza: “In Salento sono arrivati gli alieni”! Non si tratta di extraterrestri, ma di piante. La rivista scientifica internazionale Mediterranean Marine Science ha pubblicato uno studio secondo cui lungo le coste del Salento prolifera l’Halophila Stipulacea, una pianta aliena arrivata nel Mar Mediterraneo dal Canale di Suez, qualche anno dopo la sua apertura, nel lontano 1869.

I ricercatori dell’Università del Salento e del National Biodiversity, autori dello studio, hanno dichiarato alla stampa che in questo modo la pianta ha creato un nuovo habitat, che avrebbe bisogno di un monitoraggio costante e continuo. L’invasione di specie aliene nei nostri mari è una delle cause dell’inquinamento biologico e rappresenta una delle più gravi minacce alla biodiversità delle nostre coste. I cambiamenti degli ecosistemi marini con la formazione di veri e propri “habitat alieni” rappresentano un vero e proprio campanello d’allarme. Nello studio è emerso che: Halophila stipulacea è una pianta marina, lontana parente della nostra Posidonia oceanica, entrata dal Canale di Suez, che nei decenni si è diffusa lentamente nel Mediterraneo sud-orientale, dove le condizioni ambientali risultavano favorevoli. 

L’Halophila stipulacea

Recenti studi avevano indicato che, a seguito del riscaldamento globale, la pianta avrebbe avuto il potenziale di invadere l’intero Mediterraneo nei prossimi decenni. Ma negli ultimissimi anni si sta assistendo a un suo repentino avanzamento verso nord-ovest, e la pianta ha già raggiunto la Sardegna e la Francia. Altra cosa sorprendente è che fino all’anno scorso la presenza di questa pianta aliena è passata sotto silenzio. Fino a quando non sono state scoperte immense e dense estensioni in zone turistiche come Otranto, Gallipoli e Nardò. Gli studiosi ritengono che bisogna valutare gli effetti della formazione di questi nuovi habitat sui nativi già esistenti e sulla fauna marina delle nostre coste.

Poiché non ci facciamo mancare nulla, nel… lunch non poteva mancare il ketchup. Sì proprio quella salsa agrodolce al pomodoro che viene utilizzata per accompagnare patatine fritte e insaporire panini farciti. Infatti, sulle coste pugliesi ne sono stati rinvenuti una quantità indefinita di barattoli. Sul sito di “Archeoplastica” (Progetto nato per sensibilizzare sull’inquinamento del mare causato dalla plastica, sfruttando vecchi rifiuti spiaggiati è stato creato anche un museo virtuale) è apparso un video, in cui viene spiegato come questi barattoli siano arrivati lì dagli USA. L’ultima mareggiata ha riversato sulle spiagge barattoli più piccoli, tutti vuoti o con residui di ketchup mischiati con acqua di mare.

Ketchup e maionese pronto uso sulle rive dei nostri mari.

Addirittura alcune settimane or sono, sulle coste di Gallipoli sono stati rinvenuti molti flaconi di maionese di provenienza americana, integri e ancora sigillati. Non si sa per quali misteriosi motivi il ketchup e la maionese hanno preferito le spiagge pugliesi. Forse per la bellezza dei luoghi e i paesaggi incantevoli, chissà! Ma, soprattutto, la domanda delle cento pistole: “Com’è che hanno viaggiato via mare, come si sono trovate lì?”. Certo che tra piante aliene, plastica, ketchup e maionese è stato preparato proprio un bel banchetto, non c’è che dire.

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