Da Gavi Ligure un bianco eccellente tutto al femminile
Lei è Giusi, anzi il suo nome è Giusi Scaccuto Cabella, una donna piemontese di Gavi Ligure, cittadina in provincia di Alessandria, nota zona vinicola del Piemonte al confine con la Liguria.
Qui la produzione del Cortese, nobile bianco piemontese è diffusa e piuttosto famosa, perché il Gavi si può definire uno dei migliori bianchi del Piemonte: la Docg Gavi o Cortese di Gavi copre ben circa 1500 ettari di superfici vitate su 11 comuni e conta la bellezza di 440 aziende tra produttori, vinificatori ed imbottigliatori.
Non si tratta di numeri da poco.
Normalmente si suddivide il famoso terroir di Gavi in tre zone: le terre rosse, originate dalla miscela ferrosa delle ghiaie miste ad argilla, antichi depositi alluvionali che si trovano soprattutto a nord, la fascia centrale, con un’alternanza di marne e arenarie e, infine, la parte meridionale, che si fa più ripida per l’approssimarsi dei rilievi dell’Appennino, composta da marne argillose bianche, la cui origine marina è evidente, anche per la presenza di numerosi fossili. Ebbene su queste terre si sono sempre creati vini di varie tipologie tenendo conto di queste caratteristiche che servono a produrre tipologie di Cortese diverse per sentori e sapidità.
Poi è arrivata Giusi, ha pensato di riunire tutte le peculiarità che possono offrire questi terroir in una solo bottiglia, in un solo vino: idea vincente che nessuno prima di ora aveva preso in considerazione. “Volevo fare un Gavi che fosse mio in tutto e per tutto, e che racchiudesse la vera anima di questi 11 comuni dalle caratteristiche tanto diverse, sia per clima, altitudine che per composizione dei suoli. Da quel momento ho cercato di realizzare la mia idea e ho creato un nuovo vino”.
E’ nato Mine Wine 11 terre che è un Gavi Docg la cui produzione è iniziata solo nel 2018 con 20.000 bottiglie per ampliarsi a 35.000 nel 2019, con l’intenzione di proseguire.
Il vino è distribuito in Italia, Europa, Svizzera, Usa e Russia. il mercato estero è in continua crescita a conferma del fatto che la fama e l’apprezzamento di questa Docg sono un dato di fatto.
Un grande successo, quindi: “ E’ stata una sorpresa anche per me scoprire le caratteristiche organolettiche di un blend nato da terre rosse, bianche e di mezzo, perché non avevo idea di come si potessero esprimere in un unico prodotto. Di fatto, credo di aver realizzato un Gavi, che rappresenti la mia personalità, tanto complessa quanto sfaccettata”.
Giusi si comporta come un agronomo, lavora come un enologo, ma non è né l’uno né l’altro. La sua è una competenza che nasce dell’esperienza maturata in 30 anni di lavoro, che la rendono una produttrice di vino unica nel suo genere.
Tenace e coraggiosa, non ha avuto e non ha paura di rischiare. Si occupa praticamente di tutto il processo di produzione: sceglie le percentuali del blend delle 11 terre, cura l’imbottigliamento e persino la commercializzazione.
A darle supporto la sua famiglia: il marito Ivo, il figlio Gabriele e la sorella Maria Teresa, la sua vera forza da cui trae l’energia e l’ispirazione per il suo lavoro.
Una storia fatta di profonda conoscenza del territorio, cominciata trent’anni fa. Un progetto ambizioso di una donna coraggiosa, che ha voluto creare un vino unico nel suo genere, a cui nessuno aveva mai pensato finora.
Una storia di impegno e passione.