Condannata all’ergastolo, si è impiccata nella sua cella a Bollate. Nel 2015 aveva lavorato in Expo mentre si trovava a San Vittore.
Bollate (Milano) – Francesca Brandoli, 50 anni, ergastolana condannata per l’omicidio dell’ex marito Cristian Cavaletti, si è suicidata impiccandosi nella sua cella del carcere di Bollate, alle porte di Milano. Brandoli, che si era sempre proclamata innocente, stava scontando una condanna definitiva all’ergastolo, confermata dalla Cassazione nel 2010, per il delitto avvenuto il 30 novembre 2006 a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia.
Secondo l’accusa, la donna agì insieme all’ex amante – anch’egli condannato all’ergastolo – in un raptus scatenato dalla decisione del giudice, quel giorno, di affidare i due figli della coppia all’ex marito. Un movente che Brandoli ha sempre respinto, sostenendo la sua estraneità ai fatti. La sua vita dietro le sbarre è stata segnata da momenti di profonda fragilità: già nel 2009, prima del processo d’Appello, aveva tentato il suicidio nel carcere della Dozza a Bologna, salvata in extremis da una compagna di cella. Da allora, il suo percorso detentivo è stato un alternarsi di speranze e difficoltà.
Trasferita negli anni tra diversi penitenziari – da Opera a San Vittore, fino a Bollate – Francesca aveva trovato un breve spiraglio di luce nel 2015, quando le fu concesso di lavorare all’Expo di Milano. Un’esperienza che le aveva permesso di uscire temporaneamente dalle mura carcerarie, ma che non è bastata a lenire il peso di una condanna a vita. A Bollate, considerata una struttura modello per il reinserimento, la donna sembrava aver trovato una certa stabilità, tanto che Francesco Maisto, garante milanese dei diritti dei detenuti, l’aveva incontrata appena 15 giorni fa: “Aveva qualche problema di salute, ma nulla che mi facesse presagire un gesto così estremo”.
La vita di Francesca Brandoli in carcere ha avuto anche un capitolo sentimentale. Nel 2011, alla Dozza, conobbe Luca Zambelli, condannato a 18 anni per l’uccisione della moglie Stefania Casolari. I due, accomunati da un passato tragico, si sposarono in carcere, ma il matrimonio durò solo cinque anni, concludendosi con un divorzio.