Le Fiamme Gialle di Cernusco Lombardone smascherano un circuito fraudolento di fatture false e crediti d’imposta fittizi legati ai bonus edilizi. Sotto sequestro immobili, denaro e crediti fiscali.
Lecco – Oltre 4 milioni di euro in beni sequestrati a due imprese edili con sede nella provincia di Lecco e al loro amministratore unico, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Cernusco Lombardone e coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecco. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Lecco, riguarda gravi ipotesi di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.
Un sofisticato sistema di frode fiscale
Le indagini hanno svelato un circuito fraudolento finalizzato alla creazione, circolazione e monetizzazione di crediti d’imposta inesistenti, soprattutto legati al bonus facciate e al Superbonus 110%. Il meccanismo prevedeva:
- Fatturazioni fittizie tra le due società amministrate dalla stessa persona, con l’obiettivo di creare crediti d’imposta derivanti da lavori mai eseguiti, come il rifacimento di una facciata a Lecco, poi utilizzati per compensare imposte dovute da un’altra società dello stesso imprenditore.
- Inserimento di costi falsi nei modelli dichiarativi 2021 e 2022, basati su fatture emesse da due aziende rumene, che attestavano il distacco di lavoratori mai realmente avvenuto.
- Emissione di fatture a tre condomini del lecchese per interventi edilizi mai completati, accompagnate da documentazione falsa presentata all’ENEA, con l’obiettivo di ottenere crediti fiscali legati al Superbonus 110%.
In due casi, i crediti fittizi sono stati anche ceduti a terze società, aumentando la gravità della truffa.
Il sequestro: beni immobili, conti e crediti fiscali bloccati
Su richiesta della Procura, il GIP ha disposto il sequestro preventivo per equivalente nei confronti delle due società coinvolte e, in via subordinata, dell’amministratore. L’obiettivo: bloccare il consolidamento del vantaggio economico ottenuto illegalmente.
I beni sequestrati comprendono immobili e disponibilità finanziarie, ma anche crediti d’imposta ancora presenti nei cassetti fiscali delle imprese, ora congelati per impedirne la monetizzazione.
“L’attività investigativa conferma l’azione di presidio del territorio svolta dalla Guardia di Finanza, in stretta collaborazione con la Procura – si legge nella nota – per contrastare le frodi sui bonus edilizi e garantire che le risorse pubbliche siano impiegate correttamente a favore di famiglie e imprese oneste”.