Padova, infastidito dalla baldoria su un terrazzo vicino, a mezzanotte aveva ferito tre giovani. Identificato e denunciato dalla polizia, oggi si è gettato dal balcone.
Padova – Prima di andare a tavola con moglie e figlia si è allontanato un attimo dalla cucina, ha raggiunto il balcone e si è lanciato nel vuoto. Si è chiusa così, con un cadavere sul selciato, la mezza giornata di ordinaria follia di un 75enne di Padova: a mezzanotte, infastidito dagli schiamazzi di una festa di laurea aveva imbracciato il fucile e sparato contro gli studenti ferendone lievemente tre; a mezzogiorno ha tolto il disturbo nel modo più tragico dopo aver lasciato un biglietto per i familiari.
Eppure la vicenda notturna che lo aveva visto protagonista, seppur grave, non aveva assunto contorni tragici. La festa di laurea che ha fatto da detonatore al momento di follia dell’anziano si stava svolgendo sul terrazzo di una palazzina ad una quarantina di metri in linea d’aria dal suo balcone. Scoccata la mezzanotte il 75enne, infastidito dallo schiamazzo, ha preso il fucile e esploso un colpo verso gli studenti, una ventina, proprio mentre stavano leggendo il papiro del neolaureato. I giovani hanno sentito l’eco di un colpo secco, come quello di un grosso petardo e tre dei ragazzi, due di 26 anni e uno di 22, si sono accorti che le loro braccia sanguinavano.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno fatto una ricerca sul loro sistema computerizzato per capire, chi tra gli abitanti del quartiere, fosse in possesso di un porto d’armi. La risposta è giunta in tempi brevi ed è comparso un unico nome, il 75enne che abita in una palazzina proprio di fronte a quella dove i ragazzi stavano festeggiando. I militari si sono presentati nella casa dell’uomo che aveva lasciato nel suo terrazzo il fucile, con accanto ancora alcune cartucce, compresa quella usata contro i ragazzi.
L’indagato ha ammesso le sue responsabilità, mentre i tre feriti, che hanno poi presentato denuncia, sono stati medicati al pronto soccorso e giudicati guaribile in alcuni giorni per le escoriazioni provocate dai pallini da caccia. L’anziano era stato denunciato per esplosione pericolosa, detenzione illegale di armi (per le munizioni), omessa custodia dell’arma e lesioni. Forse soltanto il contenuto del messaggio lasciato ai familiari potrà rivelare cosa abbia davvero spinto l’anziano al suicidio.