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Travolta dal camion che l’aveva tamponata

La donna, ritenendo di avere ragione, avrebbe costretto il grosso mezzo guidato da Flavio Focassati a fermarsi sulla corsia d’emergenza chiedendo conto e ragione dell’incidente all’autotrasportatore. L’uomo, forse contrariato e innervosito, sarebbe risalito sul Tir e avrebbe ingranato la marcia travolgendo Alessia Sbal causandone la morte.

Roma – Rimangono tutte da chiarire le circostanze esatte in cui si sarebbe consumata la morte di Alessia Sbal, estetista e onicotecnica di 42 anni residente a Ciampino, finita sotto un Tir sul Grande raccordo anulare la sera del 4 dicembre scorso. La donna, con la sua Fiat Panda di colore grigio metallizzato, sarebbe stata tamponata dal paesante automezzo condotto da Flavio Focassati, 47 anni, incensurato, che vive con moglie e figlia a Vacone, in provincia di Rieti.

Alessia Sbal con il suo amatissimo cagnetto

La donna stava andando dal suo compagno a Ladispoli e intorno alle 20.30 si sarebbe trovata al telefono con un’amica. C’è freddo e l’asfalto è reso viscido dalla pioggia. Sbal prosegue sulla corsia centrale quando un Tir, dalla corsia per veicoli lenti, avrebbe tentato forse una manovra di sorpasso invadendo la corsia dove stava viaggiando l’estetista.

Il grosso mezzo “tocca” la parte posteriore destra della Panda di Alessia dalla quale si staccano fanale e parafango. Sono le 20.38 e un minuto dopo Alessia supera il camion e lo costringe a fermarsi sulla corsa d’emergenza mentre la donna chiama il 112.

Ci troviamo al km 2,600 del Gra in prossimità dello svincolo Boccea-Montespaccato e dentro la striscia bianca che vede il guardrail di destra Alessia Sbal scende dall’auto tenendo al telefono l’operatore del 112 per un minuto: ”Non ti ho fatto niente, io adesso me ne vado!”, avrebbe detto l’autista dell’autoarticolato mentre discuteva animatamente con la donna che voleva conto e ragione del tamponamento con l’intenzione di attendere la polizia stradale: ”Guarda che hai fatto…Se ne sta andando…Fermati, fermati…”, grida la donna al cellulare, poi il silenzio e la telefonata s’interrompe.

Tre minuti dopo, alle 20.42, Alessia non risponde più alle ripetute chiamate del 112. La donna è già stata travolta dal Tir che proseguiva per la sua strada in tutta tranquillità. Il suo corpo insanguinato sull’asfalto attirava l’attenzione di numerosi automobilisti che segnalano al 112 il terribile incidente. Nessuno di loro però si sarebbe fermato, anche per paura di finire travolto da altri automezzi. Fra questi il cameraman Paolo Piccini:

Alessia con la sorella Ilaria

”Ero sul raccordo, piovigginava – racconta il tecnico – ero con altre tre persone in auto. La Panda era sulla corsia centrale, il Tir su quella interna. Ricordo che erano molto vicini, quasi accostati. A un certo punto il Tir ha iniziato ad andare verso sinistra finendo sulla corsia centrale e sbattendo contro la parte destra della Panda. Sono volati alcuni pezzi di parafango e fanalino, mi sembra…”.

La Procura di Roma, Pm Stefano Luciani, ha emesso un decreto di fermo per l’autista sabino mentre il Gip, convalidando l’arresto ai domiciliari, ha contestato all’uomo la fuga dal luogo dell’incidente e, come sembra, non l’omicidio stradale. Per gli inquirenti il camionista avrebbe avuto contezza dell’urto attesa la discussione con la donna registrata al telefono.

Ma Focassati potrebbe non essersi accorto di aver investito la donna o potrebbe averlo fatto non per colpa propria ovvero non volontariamente. Affinché gli si possa contestare l’omicidio stradale gli investigatori dovranno accertare se l’autista di Vacone abbia o meno effettuato una manovra pericolosa ripartendo dalla corsia di emergenza. C’è anche un’altra ipotesi ovvero che Sbal si sia avvicinata troppo al camion già in movimento, rimanendo impigliata in un punto della carrozzeria del Tir per poi rimanere schiacciata in corrispondenza del cosiddetto “punto cieco” del mezzo, ovvero quello non visibile dalla postazione del guidatore.

I funerali della povera donna

Ma quest’ultima congettura, attesa la presenza o meno dello specchietto retrovisore munito di lente anti-punto cieco, rimane tutta da dimostrare. Dopo la terribile notizia la sorella della vittima, Ilaria Sbal, si sarebbe recata sotto casa dell’autotrasportatore per dirgli il fatto suo:

” Non è rabbia la mia – dice Ilaria – è solo dolore. Volevo guardare quell’uomo negli occhi, volevo anche dargli l’opportunità di chiedere scusa a mia sorella, alla mia famiglia….Lui ha agganciato il corpo di Alessia e l’ha trascinato per metri: come fa a dire di non averla vista? Come fa a dire di non essersene accorto?”.

I funerali della donna si sono celebrati, con un rito laico, lo scorso 13 dicembre presso il campo sportivo di Ciampino durante i quali Ilaria Sbal ha avuto un malore. Il corpo della vittima verrà cremato e trasportato in un paesino dell’Avellinese. Le indagini proseguono.

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