La tragedia nel Lodigiano, in un tratto del fiume noto per le sue correnti pericolose e i mulinelli, soggetto da anni al divieto di balneazione.
Lodi – Non ce l’ha fatta il ragazzo di 16 anni di origine africana che ieri sera era stato recuperato in gravi condizioni dopo un tuffo nell’Adda in località Bocchi di Comazzo, nel Lodigiano.
In gita al fiume con alcuni amici, il ragazzo, ospite di una comunità per minori a Spino d’Adda (Cremona), ieri pomeriggio si è tuffato in acqua poco dopo le 18 in un tratto del fiume noto per le sue correnti pericolose e i mulinelli, soggetto da anni a un divieto di balneazione per la profondità irregolare e le turbolenze. Testimoni hanno ipotizzato che il giovane possa aver accusato un malore improvviso o subito un urto violento con la superficie dell’acqua, che potrebbe averlo stordito, impedendogli di riemergere. Un amico ha tentato di soccorrerlo, ma la corrente lo ha trascinato via, rendendo vano ogni sforzo.
L’allarme è stato dato da un passante che ha assistito alla scena, attivando immediatamente i soccorsi. I vigili del fuoco di Lodi, supportati dal nucleo sommozzatori e dall’elicottero Drago 153 decollato da Malpensa, hanno avviato le ricerche, durate circa un’ora. Intorno alle 19, il corpo del ragazzo è stato individuato su una piccola lingua di sabbia lungo la riva. Non è chiaro se il giovane sia riuscito a raggiungere la riva da solo o se sia stato aiutato da un amico prima di perdere i sensi. Recuperato in condizioni critiche, è stato trasportato d’urgenza al San Raffaele, dove, nonostante i tentativi di rianimazione, è deceduto poche ore dopo il ricovero.