La Dia confisca case, auto e valori finanziari a due imprenditori di Volpiano e Chivasso già condannati in primo grado.
Torino – La criminalità organizzata alle porte del capoluogo piemontese. La conferma arriva dall’operazione effettuata dalla Dia, che ha eseguito a Volpiano e Chivasso il decreto di confisca di beni nei confronti dei fratelli Mario e Giuseppe Vazzana, imprenditori di 58 e 61 anni, condannati in primo grado nell’ambito del procedimento penale nato dall’operazione “Platinum Dia”.
Mario Vazzana era stato condannato a 6 anni e 11 mesi di reclusione, mentre il fratello Giuseppe a 6 anni e 8 mesi: entrambi accusati del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Ai fratelli Vazzana, titolari dell’omonimo hotel di Volpiano, l’accusa contestava il fatto che si sarebbero prodigati nel fornire ospitalità agli affiliati e a garantire anche occupazioni.
La confisca è il risultato della complessa attività di analisi del materiale acquisito dal Centro Dia di Torino nel corso dell’operazione che ha consentito di documentare efficacemente e ricostruire l’imponente patrimonio accumulato dai due imprenditori affiliati alla locale ‘ndranghetista di Volpiano, riconducibile all’impiego di capitali provenienti dalle attività illecite dell’organizzazione criminale.
La misura, adottata nei confronti dei due fratelli, dei loro familiari stretti e di altri prestanome, ha interessato otto realtà aziendali, quote societarie di un’impresa di ristorazione, 14 immobili, 6 autovetture e 19 rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro. Entrambi i fratelli sono stati raggiunti dall’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e divieto di allontanarsi senza autorizzazione del giudice, per la durata di 5 anni.