Maggioranza divisa e scontro sulle misure: dal fast fashion cinese alle sanatorie edilizie, passando per nuove tasse e modifiche al diritto di sciopero.
Roma – La Commissione Bilancio di Palazzo Madama si trova sommersa da un’ondata senza precedenti di richieste di modifica alla manovra economica: ben 5.742 emendamenti sono stati depositati, con quasi un terzo proveniente dai partiti che sostengono il governo. Un dato che non passa inosservato alle forze di opposizione, che interpretano questa mole di interventi come un segnale di malcontento interno verso l’impostazione rigorosa impressa dal ministro Giorgetti alla legge finanziaria. La maggioranza respinge questa lettura, definendo il fenomeno come normale dinamica parlamentare.
Particolare clamore suscita una proposta targata Fratelli d’Italia che riaprirebbe i termini della sanatoria edilizia risalente a vent’anni fa, con esplicito riferimento alla regione campana. Il timing, a ridosso della competizione elettorale regionale, innesca le accuse del Partito Democratico che denuncia un’operazione di pura propaganda elettorale mascherata da atto legislativo. Immediata la replica dei meloniani, che rivendicano una scelta di equità sociale e responsabilità. Sul fronte opposto, Alleanza Verdi-Sinistra avanza l’ipotesi di una tassa patrimoniale per i grandi patrimoni oltre i due milioni di euro.
Il partito della premier presenta un ventaglio di modifiche che spaziano dal commercio digitale alle relazioni sindacali. Spicca l’idea di applicare una maggiorazione di due euro sulle spedizioni di prodotti extraeuropei di valore modesto, chiara contromossa alla penetrazione dei colossi cinesi dell’e-commerce. Parallelamente, si chiede alle aziende del fast fashion internazionale di certificare la conformità agli standard europei su sicurezza, ambiente e lavoro. Ma è la proposta di obbligare i dipendenti dei trasporti a comunicare per iscritto l’adesione agli scioperi con una settimana di anticipo a generare maggiori tensioni, soprattutto dopo i recenti attriti tra Palazzo Chigi e i sindacati. Si aggiunge una penalizzazione di 500 euro sui pagamenti in contanti di importo elevato.
Gli alleati di governo non restano a guardare. Forza Italia punta dritto all’eliminazione degli aumenti fiscali su affitti turistici brevi e dividendi delle holding, proponendo di compensare con una tassazione sulla rivalutazione dell’oro. Il Carroccio alza invece la posta sull’addizionale Irap per banche e assicurazioni, portandola al 4% per raccogliere risorse da destinare alla sicurezza urbana, mentre suggerisce la dismissione delle quote italiane nel Meccanismo Europeo di Stabilità per incassare potenzialmente 15 miliardi.
Lo schieramento di minoranza risponde con una strategia coordinata: sedici emendamenti condivisi da Democratici, Cinquestelle, Verdi-Sinistra e Italia Viva toccano i nervi scoperti del Paese. Si va dal salario minimo al riequilibrio fiscale, dal rilancio degli incentivi industriali al rafforzamento di scuola e sanità pubblica, fino al potenziamento degli strumenti di sostegno alle famiglie e alle donne lavoratrici. Nel frattempo, tra le migliaia di proposte spuntano anche curiosità come agevolazioni fiscali per la manutenzione di tombe e loculi o norme specifiche su molluschi e crostacei.
La selezione finale avverrà nei prossimi giorni: 414 emendamenti segnalati entreranno nel vivo del confronto parlamentare, con scadenze differenziate per maggiori e minori forze politiche.