Cittadini di serie A e di serie B. I tamponi sono stati fatti ai calciatori e ad altre categorie su cui orbitano affari miliardari. Quali ASL li hanno autorizzati? Per i comuni mortali, è il caso di dirlo, ci vogliono dieci giorni di telefonate, solleciti e "raccomandazioni".
Ma a che gioco giochiamo? Ce li volete fari ‘sti stramaledetti tamponi o no? Malati, infetti, sospetti contagiati e asintomatici invocano l’agognato esame di saliva e muco ma da troppi giorni ci sentiamo rispondere che non è possibile, non ce ne sono disponibili, sono a disposizione di chi presenta sintomi gravi o non gravi, ci vogliono troppi giorni per le analisi ed altre cavolate del genere a cui nessuno crede più. Gli italiani, malati e no, vogliono sapere che cosa fare con certezza. Basta con le prese per i fondelli. Se le Asl hanno fornito ai cittadini di serie A, è il caso di dirlo, i tamponi estendendo l’esame anche alle famiglie, ai parenti e affini perchè gli stessi enti pubblici sanitari non hanno fatto la stessa cosa con i cittadini di serie B, ovvero con tutti noi? E’ ovvio che i tamponi, non potendo essere eseguiti da strutture private (che cosa si attende per il nulla osta non si è capito ancora) sono autorizzati ed effettuati nei laboratori d’analisi del Ssn che, a quanto sembra, ne dispensano a discrezione. Se quanto riferito da malati, asintomatici e sopravvissuti è vero.
I tamponi sono, in questo momento, gli unici salvavita che, aggiunti all’isolamento, possono strappare alla morte migliaia di vite umane. Dunque che cosa aspettiamo a controllare, a scaglioni, tutti i cittadini? Insomma la vicenda della pandemia, un vero e proprio disastro epocale, è stata affrontata come una passeggiata di piacere dagli stessi scienziati che, oggi, lanciano tuoni e fulmini contro chiunque invochi un graduale ritorno pianificato alla normalità. Una normalità certo di nuova concezione che, per un paio d’anni almeno come dicono i virologi di fama mondiale, ci costringerà a mascherina, guanti, distanze di sicurezza e sanificazioni di mezzi e luoghi di lavoro. Se le costrizioni non rientreranno, anche step-by-step, su modelli accettabili sarà davvero impossibile sperare di tornare a lavorare e produrre. Il Governo dia risposte chiare nei suoi decreti di mezzanotte: tamponi per tutti.