Sul “potere fallico” il nuovo scontro tra Renzi e il Pd. “Sessista”, “vi querelo”

Sotto accusa le parole dell’ex premier all’assessora regionale toscana Monni. I dem “Offese tutte le donne, si scusi”, lui “in tribunale”.

Firenze – Tra Pd e Italia Viva è scontro totale e al centro della bagarre c’è il “potere fallico”. Un tema di certo inusuale nelle campagne elettorali. Ma tant’è. Tutto parte da un post su Facebook di Monia Monni, assessora regionale all’ambiente della Toscana, la dem Monia Monni e il leader di Iv Matteo Renzi. Lei che lo accusa di sessismo, lui che replica annunciando querele. L’antefatto risale al 24 maggio quando Monni interviene sulle comunali a Firenze, scrivendo sui social che il voto alla candidata Iv Stefania Saccardi al primo turno sarebbe “una scelta che alimenta esattamente il tipo di politica che lei ha sempre combattuto: quella personalistica ed egoista, fallica fino nel midollo, di vedere chi pesa di più, non per governare, ma per condizionare”.

Oggi la polemica, dopo quanto dichiarato da Renzi in un’intervista a La Nazione, richiesto di un commento
alle parole di Monni. “Non so cosa sia il potere fallico di cui si occupa l’assessore Monni. Conosco invece le sue prove di forza: l’ultima lei e Fossi l’hanno fatta a Campi Bisenzio e il Pd ha perso. Suggerisco prudenza a tutti”. A provocare la reazione di esponenti del Pd è stato quel “si occupa”. La prima a reagire è la stessa Monni: Renzi, spiega, “non dice ‘non so a quale potere fallico fa riferimento’ o ‘di cui parla’, ma proprio ‘di cui si occupa l’assessore Monni’. Non è una battuta, è un’allusione, un’insinuazione, un’affermazione disturbante che mi colpisce e mi mette a disagio. Credo proprio che Renzi dovrebbe scusarsi”.

Monia Monni e Matteo Renzi

“L’attacco sessista di Renzi è una vergogna”, tuona l’assessora regionale all’educazione, in quota Pd, Alessandra Nardini, che fa notare come l’allusione “volgare, sessista e misogina verso una donna e un’esponente delle istituzioni è evidentissima e inaccettabile, poiché alimenta un maschilismo tossico che sarebbe dovere di un senatore combattere e non rafforzare.  Renzi si scusi pubblicamente con Monia e con tutte le donne, ricorrendo per una volta all’autocritica, una categoria del pensiero a lui ignota. Infine credo sia doveroso, per le donne e gli uomini che rappresentano Italia Viva sul nostro territorio, dissociarsi immediatamente da queste parole e si uniscano alla richiesta di scuse che rivolgiamo al loro leader”.

Critiche poi dal deputato Pd Marco Furfaro (“espressione volgare, ricercata e non smentita”), e del segretario fiorentino del Pd Andrea Ceccarelli che accusa Renzi di “insinuazioni, allusioni, che richiamano al sessismo”;
invitandolo “a scusarsi immediatamente”. Intervengono anche il segretario della Cgil Toscana Rossano Rossi e la deputata Pd Laura Boldrini. La reazione di Renzi è affidata a una nota: annuncia di aver dato mandato ai propri legali di querelare e di agire in sede civile nei confronti di Ceccarelli e di “tutti coloro che parlano di insinuazioni e allusioni sessiste. Il tentativo di esasperare il clima fiorentino è ridicolo e imbarazzante. E sarà fermato in sede giudiziaria. Il risarcimento danni sarà dedicato alle associazioni vittime di violenza sulle donne”.

Marco Furfaro

A sostegno di Renzi intervengono la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent e Rosa Maria Di Giorgi (Iv) per la quale il fatto che “Monni accusi Matteo Renzi di sessismo dopo essere stata lei a parlare per prima in un suo post Fb di ‘potere fallico’, per altro alludendo alla candidata Stefania Saccardi, è veramente il massimo”. “Va bene che in campagna elettorale vale tutto ma qui si è passato il segno – scrive Di Giorgi – Cerchiamo di essere seri e di non strumentalizzare parole che non hanno niente di sessismo e si pensi alle cose che realmente interessano ai fiorentini”.

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