Suicida il patrigno del ragazzo morto durante inseguimento dei carabinieri nel Trevigiano

Kevin Angele, 23 anni, è morto uscendo di strada con la sua auto dopo aver ignorato l’alt dei militari, Ieri sera, sopraffatto dal dolore si è tolto la vita Zdravko Subotic, 43 anni.

Treviso – Doppia tragedia nel Trevigiano. Kevin Angele, un giovane di 23 anni originario di Motta di Livenza ma residente a Pordenone, è morto nella notte tra il 14 e il 15 luglio in un drammatico incidente stradale a Motta di Livenza, mentre cercava di sfuggire a un posto di blocco dei carabinieri. Poche ore dopo, il patrigno, un uomo di 43 anni originario di Pordenone, è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Oderzo, vittima di un gesto autolesionistico, presumibilmente legato al dolore per la perdita del giovane.

Il dramma ha avuto inizio intorno alle 2 del 15 luglio in via Corrado Gini, a Motta di Livenza. Kevin Angele, alla guida di un’Alfa Romeo, ha ignorato l’alt intimato dai carabinieri durante un controllo di routine. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane ha accelerato violentemente, perdendo il controllo del veicolo a causa dell’alta velocità. L’auto si è ribaltata più volte, finendo per schiantarsi contro un platano a bordo strada. L’impatto, devastante, ha ridotto il mezzo in due tronconi, con pezzi di lamiera sparsi per decine di metri.

I soccorsi, con i vigili del fuoco e il personale del Suem 118, sono intervenuti rapidamente, ma le condizioni di Angele erano disperate. Estratto dalle lamiere, il giovane è stato trasportato d’urgenza in elicottero verso l’ospedale di Treviso, ma è deceduto durante il trasferimento a causa delle gravi ferite riportate. Sul luogo dell’incidente, i carabinieri hanno rinvenuto panetti di hashish sparsi sull’asfalto, probabilmente fuoriusciti dall’auto durante il ribaltamento. Angele, noto alle forze dell’ordine per precedenti legati agli stupefacenti, potrebbe essere stato spinto a fuggire dal timore di un controllo. Le autorità stanno indagando per ricostruire l’esatta dinamica e verificare eventuali responsabilità.

La tragedia si è aggravata nella tarda serata di ieri, quando il patrigno di Kevin, Zdravko Subotic, 43 anni, originario della Bosnia ma residente a Oderzo, è stato trovato morto nella sua abitazione. A scoprire il corpo senza vita è stata la madre di Kevin, che ha immediatamente allertato i soccorsi. I carabinieri e i vigili del fuoco, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Secondo le prime informazioni, Subotic si sarebbe tolto la vita, sopraffatto dal dolore per la perdita del figliastro, con cui aveva un rapporto complesso.

Fonti investigative riferiscono che i rapporti tra Kevin e il patrigno si erano deteriorati negli ultimi tempi, al punto da spingere il giovane a lasciare la casa di Oderzo, dove viveva con la madre e Subotic, per trasferirsi a Pordenone. Nonostante i dissidi, Subotic era molto legato a Kevin, e la notizia della sua morte avrebbe scatenato un dolore insostenibile, culminato nel gesto estremo. Non sono stati trovati messaggi espliciti lasciati dall’uomo, ma alcune fonti riportano che avrebbe comunicato il suo stato d’animo alla famiglia prima del tragico epilogo.

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