Stordita, soffocata e seppellita nel bosco

L’ex poliziotta della Locale non avrebbe subito altre violenze. Chi l’ha uccisa l’avrebbe imbottita di sedativo, poi soffocata probabilmente con un cuscino e successivamente avrebbe nascosto il cadavere dove poi è stato ritrovato, forse dopo averlo occultato in altro luogo. A breve l’avviso conclusione indagini ai tre indagati.

Temù – Dal reperto autoptico sembra non ci siano dubbi: Laura Ziliani, 55 anni, scomparsa l’8 maggio dell’anno scorso, e ritrovata cadavere tre mesi dopo, è stata stordita con un ansiolitico, soffocata e poi sepolta.

Laura Ziliani

Il medico legale Andrea Verzeletti ha depositato la sua relazione sulle cause del decesso della donna. Nessuna sorpresa rispetto alle anticipazioni già emerse nell’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal Pm Caty Bressanelli e che vedono ancora recluse in carcere le due figlie della vittima, Paola e Silvia Zani, di 19 e 27 anni, e il fidanzato della maggiore, Mirto Milani, presunto amante della più piccola.

Il 16 aprile, dunque qualche settimana prima di sparire dalla circolazione, Laura Ziliani avrebbe partecipato ad una cena a base di pesce con le figlie e il futuro genero. Subito dopo il dolce l’ex vigilessa si sarebbe addormentata rimanendo immersa in un sonno profondo per ben 36 ore di fila.

Il primo a notare lo strano comportamento della donna era stato proprio il suo compagno, Riccardo Lorenzi, che aveva inviato un sms alla sua donna augurandole la buona notte senza ottenere risposta. Strano perché Laura aveva sempre risposto ai messaggi e non si sarebbe addormentata senza un saluto.

L’arresto di Silvia e Paola Zani a Brescia

L’impiegata del Comune di Roncadelle, quella mattina stessa, avrebbe bevuto un integratore al biancospino prima di un’escursione in montagna perché si sentiva agitata. La donna infatti aveva attribuito all’integratore le cause del suo sonno prolungato ma dopo aver chiesto informazioni ad un farmacista entrambi convenivano che il decotto bevuto dalla donna avrebbe potuto provocarle solo un po’ di torpore ma non tale da rimanere sotto le lenzuola per quasi un giorno e mezzo.

Per di più ad oltre 12 ore dall’assunzione dell’infuso. Poi la prova della verità nel referto autoptico: nei capelli della vittima sono state riscontrate tracce di benzodiazepine, forti sedativi della famiglia del Valium, compatibili con il periodo di tempo in cui si era svolta la cena.

Mirto Milani

Gli inquirenti ipotizzavano che quell’episodio non sarebbe altro che una prova generale dell’omicidio che si sarebbe consumato da lì a poco. Una sorta di “simulazione” sul campo che avrebbe dovuto dimostrare se la donna fosse sensibile o meno ai tranquillanti e quanto sarebbe durato l’effetto a seguito di una cospicua dose di farmaco prima del soffocamento con un cuscino. Non occorrendo altri metodi cruenti:

…Quando Laura non mi ha risposto al messaggio di buonanotte – racconta il compagno – pur essendo in pensiero, non ho chiamato per non essere invadente anche perché sapevo che la Laura si trovava con le figlie. Alle 12.27 del 17 aprile ricevevo un messaggio di buongiorno, seguito un minuto dopo da: H9 dormito tutta mattina…Sono rimasto spiacevolmente stupito sia per il fatto che laura avesse dormito tanto e ancor più perché mi aveva mandato un messaggio pieno di errori. Credo che nel corso di tutta la nostra relazione non abbia mai sbagliato a scrivere un messaggio…Alle 15.50 ho chiamato Laura. Mi ha detto della cena, di essersi addormentata sul divano e di essere stata trasportata a letto dalle figlie che le avrebbero messo il pigiama. Laura mi ha risposto di non sentirsi bene, di avere ancora sonno… Sarebbe dovuta venire a Brescia il sabato successivo ma non era assolutamente in condizioni di stare in piedi, figuriamoci guidare…”.

Alle 18.42 fra i due fidanzati c’era stata un’altra telefonata: “…Mi ha detto di essere ancora completamente intontita e di aver dormito anche nel pomeriggio – aggiunge Lorenzi – alle 21.30 Laura mi ha inviato la buonanotte. Io le ho chiesto ancora come stesse. E lei ancora mi ha risposto testualmente: male… Ho voglia solo di dormire…”.

Pare che Lorenzi, in un altro colloquio, avesse ipotizzato con Laura un presunto avvelenamento, tanto da fare arrabbiare la donna che certo non pensava ad un’eventualità del genere non avendone sentore, evidentemente:”…Se verrà confermato che sono state loro – ha detto il sindaco Giuseppe Pasina, amico della vittima – che abbiano almeno il coraggio di confessare…”.

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