Il popolare cuoco da sempre su posizioni filopalestinesi denuncia: “Squadraccia sionista”. Alessandro Orsini: “E’ un atto terroristico, colpito Rubio per spaventare chi critica Israele”.
ROMA – Indaga la Digos capitolina sulla sanguinosa aggressione subita da Gabriele Rubini, frascatano di 41 anni, meglio conosciuto come Chef Rubio. Il popolare cuoco, ex rugbista, diventato famoso con la trasmissione di D-Max e Canale Nove “Camionisti in trattoria”, è stato gravemente ferito da ignoti, nella serata dello corso 15 maggio, che lo avrebbero preso a calci, pugni, mattonate e martellate sotto casa a Frascati riducendolo una maschera di sangue.
L’uomo non c’è rimasto secco per puro caso: “Mi hanno aspettato fuori casa, hanno bloccato il cancello elettrico e mi hanno massacrato di botte – ha dichiarato Rubini – Questi sono gli ebrei sionisti“. Duramente provato e dopo la lunga medicazione in ospedale Chef Rubio, che non ha mai nascosto la sua vicinanza al popolo palestinese, ha parlato di un attacco premeditato e forse annunciato ma questo particolare, come altri, verrà chiarito dagli inquirenti che, nel frattempo, si stanno dando da fare per identificare i sei balordi, perché tanti sarebbero a detta dello stesso Rubio:
“Grazie a tutte e a tutti per il sostegno – ha aggiunto il noto cuciniere sul suo profilo Facebook – Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica…Sono stato massacrato da ebrei sionisti…Ora e sempre lotta al terrorismo, al fascismo, alla mafia sionista e ai suprematisti ebraici che si sentono intoccabili, ma che d’ora in poi non lo saranno più…Il giorno dopo, il sionismo fa ancora più schifo”.
Lo sfogo dello chef tuscolano è più che giustificato in un momento in cui il conflitto israelo-palestinese sta assumendo contorni sempre più concreti e drammatici che hanno coinvolto anche il nostro Paese. L’Italia si è spaccata in due e le manifestazioni di protesta mostrano toni sempre più estremisti, da ambo le parti. Le proteste di piazza sono entrate nelle università dove gli studenti, fra un presidio e l’altro, non intendono mollare sino a quando durerà la guerra. Dunque la situazione è davvero drammatica ed estremamente pericolosa tanto da ricordarci quella maledetta “strategia della tensione” che portò al Bel Paese decine di lutti e un’instabilità politica senza precedenti.
La barbara aggressione, per altro, si è consumata in un giorno ben preciso che corrisponde ad una ricorrenza assai significativa per il mondo arabo: il 15 maggio di 76 anni fa avveniva l’esodo palestinese dopo la guerra civile del 1947-48 tra la comunità ebraica e quella araba di Palestina, sfociata in un altro conflitto tra Israele e Stati arabi viciniori. Vero, non vero, fatto sta che l’aggressione, più che brutale, c’è stata e se non c’è scappato il morto è solo per un puro caso. Messaggi di solidarietà sono giunti dai movimenti studenteschi pro-Palestina che presidiano l’Università La Sapienza di Roma:
“Dalle tende contro il genocidio in Sapienza esprimiamo la nostra massima solidarietà a Chef Rubio – scrivono gli studenti – preso di mira e aggredito da una squadraccia sionista. I giornali, la Crui, il Governo hanno dato a noi studenti e a chi protesta per la Palestina dei violenti, degli aggressori e degli intolleranti: una falsa narrazione che prova a ribaltare una realtà più che evidente. Il terrorismo sionista agisce impunemente da decenni con la connivenza di tutte le istituzioni di questo Paese che, governo dopo governo, ha continuato dandogli sostegno militare, ideologico e politico”.
Ma non solo: “Quanto accaduto a Rubio, che è un fatto gravissimo – ha detto Alessandro Orsini, docente di Sociologia del Terrorismo all’Università LUISS – potrebbe accadere domani anche a un ebreo in Italia. Dobbiamo stare molto attenti perché alcuni indizi inducono a ritenere che in Italia si sia impiantata un’organizzazione terroristica pro Israele…L’aggressione a Rubio presenta le caratteristiche tipiche dell’attentato terroristico…Nella letteratura scientifica non c’è terrorismo se non c’è la distinzione tra obiettivo primario e strumentale. L’obiettivo strumentale è la persona che viene colpita, Chef Rubio. L’obiettivo primario sono tutte le persone che si vogliono spaventare con questa violenza. Questo è tipico del terrorismo. Colpisco Chef Rubio perché voglio spaventare tante altre persone che criticano Israele”.