I sondaggi attestano la conferma come primo partito di Fratelli d’Italia. Fenomeno curioso all’opposizione, il rinnovato Partito Democratico sembra erodere consensi al Movimento 5 Stelle dopo l’elezione di Elly Schlein.
Roma – La temperatura dei partiti viene tenuta settimanalmente sotto controllo per verificare la tonicità dei consensi e lo stato di salute generale delle coalizioni. Nessuna turbolenza in atto da registrare e nemmeno novità di rilievo dopo la tragedia di Cutro e l’assemblea nazionale del Pd che ha incoronato gli sfidanti Elly Schlein e Stefano Bonaccini, rispettivamente segretaria e presidente.
Il sondaggio realizzato da Euromedia Research, così come tutte le altre rilevazioni relative al consueto rilevamento sulle intenzioni di voto a livello nazionale effettuato a inizio settimana, non determina, in sostanza, nessuna criticità o pulsione populista ma solo piccole differenze, che non si dovrebbero neanche ascrivere alla più banale e superficiale curiosità, se non fosse per toccare il polso ad alcuni partiti di maggioranza ed opposizione dopo alcuni eventi politici e sociali.
Comunque, le intenzioni di voto parlano chiaro, Fratelli d’Italia è poco sopra il 30%, riconfermandosi primo partito italiano. Il partito di Giorgia Meloni, anche se alcuni analisti lo danno in lieve calo, non sembra aver risentito particolarmente delle polemiche innescate dalla tragedia di Cutro, il naufragio in cui sono morte 81 persone e un’altra ventina sono ancora disperse. Il Governo, su ciò, è stato duramente attaccato perché non ha fornito ancora tutti i chiarimenti richiesti dalle opposizioni sulla catena dei soccorsi. L’evoluzione degli accadimenti è stata oggetto di ampi dibattiti ed interrogazioni su cui si è soffermato il responsabile del Viminale. Ma nonostante la perdita di 4 decimi Fdi è comunque saldamente al primo posto, con un ampio distacco rispetto a tutte le altre forze politiche.
Il Partito Democratico, dopo l’effetto Schlein, sale al 20,3% (+2,8), seguito dal M5s, che scende quasi di due punti, fermandosi al 15% (-1,9). La Lega si colloca, invece, in quarta posizione, raggiungendo il 9,4% (+0,4), seguita da Azione-Italia Viva all’8,4% (+0,3). Forza Italia scende al 6,5% (-1,2). Seguono Alleanza Verdi e Sinistra, in calo al 2,6%, mentre l’Italia con Paragone al 2,4% e +Europa al 2.2%. Posizione stabile per Noi Moderati allo 0,5%. Nell’ambito del centrosinistra, dunque, si registra un leggero avanzamento del Pd, che erode consensi ai pentastellati e alla sinistra. Il centrodestra, composto da Fdi-Lega-Fi-Noi Moderati, con queste percentuali raggiungerebbe il 45,6%, mentre il centrosinistra, con il Pd-Alleanza Verdi Sinistra e +Europa, conquista il 25,1%.
Inoltre, è stato sondato il livello di soddisfazione riguardo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria del Pd, così tra gli elettori dem l’88,4% ha dichiarato di essere soddisfatto e l’8,5% non soddisfatto, mentre nella totalità della popolazione, cioè tra tutti gli elettori, il 36,6% si è detto soddisfatto, mentre la percentuale degli insoddisfatti è del 44,5%. Interessante la posizione che è emersa sul Pd, sbilanciato più a sinistra, con una chiara indicazione emersa dalle primarie dello scorso 26 febbraio. In questo contesto gli elettori del partito si dicono favorevoli al 75,3% e contrari solo al 9,3%, invece nella totalità della popolazione il 35,2% si è detto favorevole, mentre il 30,4% contrario.
Insomma, il popolo delle primarie è felice della virata a sinistra del Pd, mentre il resto dei cittadini osserva con disincanto alla accennata inversione di marcia e tanto declamata trasformazione. In ogni caso Schlein insidia l’elettorato di Conte, infatti il M5s perde un po’ di consenso a favore dei dem, poiché la nuova segretaria con la sua carica anarchica rappresenta proprio i valori originali dei 5 Stelle, quelli di cui Roberto Casaleggio andava orgoglioso. Così gli eredi del Pci e della Dc, confluiti, dopo qualche passaggio intermedio, nel Partito Democratico inseguono un populismo che può anche fare breccia in un elettorato sempre scontento, ma che non è in sintonia con le proprie radici culturali e politiche. Ma questa è un’altra storia.