Sequestrato studio diagnostico e centro fisioterapico, nei guai due medici compiacenti.
Caserta – I carabinieri hanno smantellato un’organizzazione operante tra le province di Napoli e Caserta che ha prodotto migliaia di certificati medici falsi per ottenere rimborsi non dovuti dalle compagnie assicurative. Sono 23 le misure cautelari eseguite dai militari del nucleo investigativo del gruppo di Aversa e del NAS di Caserta, emesse dal GIP del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura. Le persone coinvolte sono ritenute responsabili, tra l’altro, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di compagnie assicurative.
L’organizzazione orchestrava la simulazione di incidenti stradali coinvolgendo persone con pregresse fratture o, in alcuni casi, perfettamente sane. Questi individui, muniti di documenti contraffatti forniti dall’organizzazione, si presentavano nei pronto soccorso di strutture come Marcianise e Maddaloni per ottenere falsi referti medici.
Tra i membri dell’associazione vi erano medici compiacenti che, dietro compenso in denaro, rilasciavano certificazioni di lesioni personali senza seguire le procedure previste dai sistemi sanitari. I certificati venivano poi convalidati da un infermiere, garantendo la loro autenticità agli occhi delle compagnie assicurative.
Oltre ai certificati medici, l’organizzazione si avvaleva di esami diagnostici falsificati e fatture per terapie inesistenti, create per aumentare gli importi dei risarcimenti. In alcuni casi, venivano utilizzate carte intestate di centri diagnostici non autorizzati o intestate a prestanome.
Nel corso dell’indagine, sono stati sequestrati:
- Oltre 600.000 euro in contanti, ritenuti proventi dell’attività illecita.
- Più di 1.700 certificati medici irregolari, conservati presso il presidio ospedaliero di Marcianise e l’archivio di una società di gestione documentale.
- Uno studio diagnostico a Qualiano e un centro fisioterapico a Casal di Principe, entrambi coinvolti nell’attività fraudolenta.
Due medici sono stati direttamente coinvolti e oggetto di sequestro preventivo. La loro complicità è stata fondamentale per il successo dell’associazione criminale, consentendo di ingannare le compagnie assicurative e ottenere risarcimenti indebiti per sinistri inesistenti.