Siracusa – L’affare del caro estinto: minacce ai becchini rivali

Il clan mafioso, con le mani in pasta nelle pompe funebri, per impedire alla concorrenza di esercitare la propria attività legale ricorreva a minacce, intimidazioni e sabotaggi.

Siracusa – Su delega di questa Procura Distrettuale di Catania, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Siracusa e della Compagnia di Augusta hanno arrestato 5 persone. Il provvedimento è stato eseguito – da oltre 40 militari – tra i comuni di Solarino, Sortino e Siracusa. L’indagine trae origine dalla denuncia sporta dal titolare di un’agenzia di servizi funebri di Siracusa per minacce subite ad opera di un impresario concorrente e finalizzate ad impedire l’esercizio dell’attività economica nel comune di Sortino.

Alle minacce verbali, dirette anche ai più stretti collaboratori, seguì, appena un mese più tardi, l’esplosione di due colpi d’arma da fuoco contro la sede aretusea dell’agenzia di pompe funebri del denunciante. Le indagini, nel frattempo attivate dai Carabinieri di Siracusa diretti dalla Procura Distrettuale di Catania, hanno permesso di identificare il presunto attentatore e di sequestrare l’arma utilizzata. All’atto intimidatorio seguirono diversi “sabotaggi” dell’attività del denunciante.

Durante alcune celebrazioni funebri, i collaboratori del denunciante venivano minacciati ed in più occasioni i manifesti funebri esposti nel comune di Sortino venivano strappati o coperti da altri manifesti o addirittura alterati nelle date e ore relative alle funzioni religiose attraverso apposizioni di adesivi per renderli inattendibili. Infine i Carabinieri arrestarono un presunto affiliato al clan “Nardo” di Lentini trovato in possesso di 5 kg di polvere pirica risultata destinata ad un attentato dinamitardo contro il denunciante. Inoltre l’indagine ha permesso di acclarare la ripartizione territoriale e di interessi tra il clan Santa Panagia ed il clan Nardo.

L’esplosione dei due colpi d’arma da fuoco contro l’attività commerciale del denunciante, avvenuto all’interno del quartiere “Borgata” di Siracusa, area territoriale in cui insiste ed opera l’omonimo gruppo criminale che costituisce diramazione del più articolato clan “Santa Panagia”, determinò l’attivazione del clan aretuseo per derimere la questione relativa all’apertura e l’esercizio della nuova agenzia di pompe funebri di Sortino, comune che rientra nell’area di interesse del clan Nardo“, anche attraverso l’interessamento di affiliati detenuti in carcere.

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