La pallavolista di Capaci aveva acqua nei polmoni. Escluse violenze, si attende l’esito degli esami tossicologici per chiarire le dinamiche del decesso.
Bagheria – I primi risultati dell’autopsia eseguita questa mattina presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo hanno confermato che Simona Cinà è morta per annegamento. La presenza di acqua nei polmoni della giovane pallavolista di Capaci, trovata senza vita sabato scorso nella piscina di una villa a Bagheria, non lascia dubbi sulla causa del decesso. Tuttavia, rimangono ancora da chiarire le circostanze che hanno portato al tragico epilogo.
L’esame autoptico, condotto dal medico legale Tommaso D’Anna insieme all’anatomopatologo Emiliano Maresi, ha escluso categoricamente l’ipotesi di atti violenti. Sul corpo della ragazza non sono stati rilevati segni che possano far pensare a un’aggressione o a gesti di terzi. Gli unici ematomi riscontrati sono localizzati sullo sterno e sarebbero riconducibili ai tentativi di rianimazione praticati dai due amici che hanno recuperato il corpo dal fondo della piscina.
La giovane atleta, che si trovava alla villa per festeggiare la laurea di due amici, non presentava inoltre problemi cardiaci preesistenti che possano aver contribuito alla tragedia. La famiglia ha ribadito agli inquirenti che Simona godeva di buona salute e praticava regolarmente attività sportiva.
Le ipotesi al vaglio degli inquirenti
In attesa degli esami tossicologici, i cui risultati saranno disponibili tra circa 40 giorni, restano aperte diverse ipotesi investigative. Gli inquirenti stanno valutando la possibilità che la giovane sia stata colta da un malore improvviso mentre si trovava in acqua, ipotesi che potrebbe spiegare l’impossibilità di raggiungere il bordo della piscina o di chiedere aiuto.

Non viene esclusa nemmeno la possibilità che l’annegamento sia stato causato da un abuso di alcol, che avrebbe potuto compromettere le capacità motorie e cognitive della ragazza. Altrettanto sotto esame è l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti, sia volontaria che involontaria, che potrebbe aver alterato lo stato di coscienza di Simona.
I punti ancora da chiarire
Tra gli aspetti che dovranno essere approfonditi dalle indagini resta da stabilire l’orario esatto del decesso, informazione cruciale per ricostruire la dinamica degli eventi e identificare eventuali testimoni o persone che erano con la ragazza negli ultimi momenti di vita.
La Procura di Termini Imerese, che coordina le indagini, ha già disposto l’acquisizione di tutta la documentazione medico-sportiva della pallavolista per verificare l’esistenza di eventuali patologie non diagnosticate che possano aver contribuito alla tragedia.