Protestano i medici di medicina generale e gli operatori sanitari e ammnistrativi delle Asp siciliane. Se non ci saranno forniture adeguate nelle prossime ore il sistema sanitario isolano potrebbe andare in tilt
I medici di medicina generale senza guanti né mascherine, scarso l’approvigionamento del materiale di consumo. Qualche ospedale “imbosca” il materiale sanitario introvabile. Insomma una situazione allo stremo delle forze e che, se non migliorerà nelle prossime ore, metterà a serio rischio il sistema sanitario isolano.
A questo si aggiunge il cospicuo numero di persone, provenienti dalle zone infette del Nord Italia, che una volta arrivate in Sicilia non avevano fatto la denuncia del loro rientro. Uomini e donne manifestando sintomi veri o presunti, hanno intasato i centralini delle Asp per chiedere che cosa fare ma senza lasciare gli operatori i loro dati, in attesa del da farsi. Di male in peggio. I medici di medicina generale senza guanti né mascherine, scarso l’approvvigionamento del materiale di consumo.
E per la seconda ondata di arrivi non è andata meglio nonostante i contagi saranno certamente più limitati perché la macchina dei controlli è serrata anche in Sicilia con la messa in campo di migliaia di agenti tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e penitenziari oltre ai vigili urbani e guardie provinciali:
”… Abbiamo bisogno di mascherine, camici, calzari e di ogni attrezzo atto alla protezione individuale – rivela il dottor Giacomo G. – in caso contrario non ci saranno più medici disposti a rischiare come hanno fatto sino ad oggi. Chi si tiene il materiale nei depositi è pregato di distribuirlo sennò iniziamo con le denunce…”.
Stesso appello di responsabilità e rivolto a coloro i quali son o giunti in Sicilia e ancora non hanno registrato la loro presenza nell’Isola. Sanzioni penali a parte queste persone, e sono ancora numerose, rischiano di far propagare il virus a dismisura qualora manifestassero i sintomi tipici del Coronavirus dunque, in questo caso, chiamate i numeri pubblici a disposizione e dichiarate la vostra residenza agli operatori. Sono ancora molti i clochard senza fissa dimora che sono fuggiti nelle periferie per sfuggire alle verifiche delle pattuglie di polizia. Assieme ai clandestini di diversi paesi queste persone rappresentano un altro reale pericolo di infezione se non individuati per tempo. E il tempo stringe.