Sotto accusa i tempi di imbarco: a dare il colpo di grazia la smobilitazione delle navi delle Ferrovie dello Stato ridotte all’osso.
Roma – Ad agosto, con il traffico intenso e la grande mobilitazione dei vacanzieri, l’annosa questione delle code agli imbarchi per e dalla Sicilia torna prepotente. E soprattutto viene ancora messa “sotto accusa”, soprattutto da chi ritiene ormai indispensabile vista la mole di traffico costruire il tanto famigerato Ponte sullo Stretto. Ma c’è anche un’altra questione da non sottovalutare nell’analisi generale del problema code ai traghetti, non solo a Ferragosto. La smobilitazione delle navi traghetto delle Ferrovie dello Stato è arrivata da tempo al punto di non ritorno con la drastica riduzione dei treni a lunga percorrenza che collegano la Sicilia al resto del paese.
Legambiente Sicilia denuncia da tempo questa situazione: “andando avanti di questo passo lo scollamento fra l’isola e ‘il continente’ sarà sempre più marcato, mentre il vettore privato – la Caronte e Tourist – eserciterà una posizione monopolistica fra Villa e Messina”. Ed è questo il punto fondamentale della denuncia inoltrata dall’associazione ambientalista in Sicilia, che punta il dito contro i disservizi e lo sperpero di denaro pubblico registrati in casa FS. Su quest’ultimo punto, in particolare, la sigla ambientalista evidenzia come “l’impossibilità per i viaggiatori di salire a piedi sulle navi notturne offerte dall’azienda rappresenti un mancato guadagno per la stessa, un’azione nociva per i conti della società ancora una volta a vantaggio della concorrenza“.
Da qui le richieste: “un oculato ripensamento dell’impegno per la continuità territoriale dell’isola ripristinando il traghettamento delle invasature ferroviarie e calmierando le tariffe per auto e passeggero, specie per i residenti, considerato, tra l’altro, che l’attuale regime di monopolio costituisce un danno per la popolazione dell’intera Sicilia e per la nostra economia“. Intanto in questi due giorni a cavallo di Ferragosto sulla A2 “Autostrada del Mediterraneo” ci sono rallentamenti e code agli imbarchi di Villa San Giovanni per la Sicilia dove si registrano tempi di attesa di circa tre ore. Anche il Codacons è sceso in campo sui disservizi nei trasporti dello Stretto denunciando la soppressione di corse, a scapito soprattutto dei pendolari. E ha parlato di “estate nera” sul fronte dei trasporti.
E ancora, altri ostacoli al passaggio dalla Calabria alla Sicilia: negli esodi, ovvero nelle giornate con maggior numero di mezzi che attraversano la città per imbarcarsi verso la Sicilia, il Telepass di Caronte&Tourist, un servizio che permette di pagare il biglietto del traghetto sullo Stretto senza scendere dall’auto utilizzando il dispositivo a Villa San Giovanni. Ci sono state diverse segnalazioni di utenti che dicono che questo sistema “inceppa la viabilità, causando rallentamenti verso gli imbarchi, e, conseguentemente, lo stazionamento dei mezzi nel centro della città, apportando inoltre maggior difficoltà per chi dovrebbe dirigere il traffico, soprattutto sotto il sole cocente.
In questi giorni roventi di esodo a scaldare il clima è l’ennesimo scontro tra i No Ponte e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che proprio della creazione del Ponte sullo Stretto ne ha fatto un cavallo di battaglia. Le code sotto il sole cocente hanno concesso un assist al vicepremier che ha parlato della necessità dell’infrastruttura. Alcuni attivisti No Ponte lo hanno insultato mentre si trovava a Messina. Un gesto condannato dalla Lega con le parole durissime del senatore Nino Germanà, commissario del Carroccio in Sicilia: “Agli attivisti dei movimenti no-ponte, evidentemente disperati, ormai non resta altro che la protesta sguaiata, volgare e offensiva pur di farsi notare. Giusto ieri hanno volgarmente imbrattato il tribunale di Messina con luci che proiettavano insulti al ministro Salvini, a cui è stato ’democraticamente augurato di affogare’”.
“All’indomani dell’ennesima, grande manifestazione di cittadini dell’area dello Stretto, contrari all’inutile devastazione del territorio è intervenuto come di consueto l’ad della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, continuando a raccontare la favoletta di un ponte pronto all’uso”, scrive il comitato cittadino ‘Invece del ponte’ dopo la manifestazione di sabato scorso a Messina. “Secondo Ciucci ‘ogni problema è stato affrontato e risolto’, ma la Stretto di Messina deve ancora rispondere a centinaia di osservazioni su aspetti gravissimi. La verità è che siamo ancora lontani da un progetto ‘definitivo’, che alcune criticità (faglie, “franco navigabile”, ecc.) non possono essere rinviate a un ‘esecutivo a spezzatino’. Come può Ciucci dichiarare che siano previste “misure straordinarie nei confronti dell’ambiente”? Di straordinaria sarebbe soltanto la distruzione di un habitat unico al mondo”.
E ancora il comitato: “derubricare poi a ‘disagi che verranno azzerati’ gli enormi problemi di vivibilità a cui per decenni andrebbero incontro gli abitanti di Messina e Villa San Giovanni è una affermazione grave e offensiva: il progetto prevede tra l’altro la requisizione per viabilità di cantiere di intere arterie fondamentali per la quinta città d’Italia per traffico urbano. Semplicemente inaudite poi le affermazioni riguardo la mancanza d’acqua, che i lavori di costruzione non inciderebbero sulle poche risorse idriche di Messina”. La pensano così molti cittadini che hanno preso parte al corteo No Ponte presso la città dello Stretto: più di cinquemila persone hanno invaso le vie di Messina, riunite alle spalle di un grosso striscione “No ponte” che guidava il corteo, e da un grido talmente forte da squarciare la secca aria siciliana: “Vogliamo l’acqua dal rubinetto, non il ponte sullo Stretto“. Il contesto di riferimento, infatti, è quello in cui l’emergenza siccità ha toccato vette altissime, precedentemente mai registrate.
Le risposte dell’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, e del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, entrambi nel mirino dei manifestanti, cogliendo la palla al balzo offerta loro dal weekend più trafficato dell’anno, hanno dichiarato: “Le lunghe code agli imbarchi di Villa San Giovanni registrate in questo sabato di esodo da bollino nero, dimostrano a tutti l’importanza di avere un collegamento continuo tra le due coste. Ma per i signori No Ponte, l’opera non serve perché basterebbero 20 minuti per attraversare lo stretto. Si continuano purtroppo a ripetere le solite dichiarazioni prive di fondamento tecnico-scientifico, mirate a creare confusione”.