Dramma nel piccolo centro del teramano: il giovane era nella sua cameretta, si ipotizza che sia stato vittima di un gioco folle della rete.
Teramo – Tragedia ieri sera a Roseto degli Abruzzi, lungo la costa del teramano, dove un 16enne si sarebbe suicidato strangolandosi con una cintura intorno al collo. Era nella sua cameretta, poco dopo la fine della via Crucis dove la comunità del piccolo centro si era riunita in processione. Il fatto è avvenuto intorno a mezzanotte. Nella casa dove viveva lo studente con la sua famiglia si sono precipitati gli addetti del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. I carabinieri della stazione di Giulianova hanno avvisato la Procura della Repubblica di Teramo che potrebbe ordinare l’autopsia o una ricognizione cadaverica.
Non sembra che il ragazzo abbia lasciato lettere di addio alla famiglia. Intanto i militari hanno ascoltato i parenti del minorenne. Qualcuno ipotizza il dramma nel dramma, forse una sfida social a chi trattiene più a lungo il respiro. “Gioco” folle si cui c’è traccia in numerosi filmati in rete. In particolare si tratterebbe di “Blackout challenge”: un match folle su Tik Tok che prevede che lo sfidante si comprima la carotide fino alla perdita dei sensi. I carabinieri hanno infatti sequestrato il suo pc per ricostruire i fatti.
Sconvolto e attonito tutto il paese: William Di Marco, insegnante di materie letterarie del 16enne racconta: “Aveva doti e un’intelligenza superiore alla norma. Un ragazzo educato, molto rispettoso degli altri e bravo a livello didattico, in tutte le materie. Era un amante del suo indirizzo, sistemi informativi aziendali, infatti in informatica era ‘trainante’. Ho parlato con diversi suoi compagni e miei colleghi: siamo tutti esterrefatti, un classico pugno allo stomaco, nessuno se lo aspettava”.
Il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, affida il suo pensiero ai social: ”Con profondo sgomento ho appreso ieri sera, al termine della processione della Via Crucis, la tremenda notizia che ha colpito il cuore della nostra comunità. Un giovane, un adolescente, un figlio della nostra Città che ha scelto di togliersi la vita. Di fronte a tragedie come queste è doveroso evitare qualsiasi giudizio e stringerci, uniti, ad una famiglia colpita da un dolore profondo e inimmaginabile. È un momento che richiede una profonda riflessione in ognuno di noi, dove le parole non bastano, e nel quale dobbiamo continuare ad interrogarci e a riflettere in rispettoso silenzio”, conclude il primo cittadino.