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“Settimana prossima la protesta a Roma”: attesi migliaia di trattori nella capitale

Danilo Calvani, leader dei manifestanti: “Niente blocchi, solo disagi: ci aspettiamo adesioni da tutta Italia. Per noi agricoltori è ormai una battaglia di vita o di morte”.

Roma – Sarà una grande manifestazione che invaderà la capitale, per concentrare l’agitazione in un unico posto simbolico e portare nel cuore del dibattito politico la protesta dei “trattori” che sta infiammando l’Europa e l’Italia. Ad annunciarlo è Danilo Calvani, il leader delle manifestazioni degli agricoltori italiani che da giorni protestano contro le norme Ue.

“Porteremo la protesta a Roma. Nei prossimi giorni ammasseremo i trattori fuori dalla città. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia“, ha detto Calvani. “Tra domani e dopodomani comunicheremo le date e i luoghi. Nei giorni successivi cominceremo a spostare i mezzi. Poi, abbiamo la volontà di fare una manifestazione – senza mezzi – a Roma nei giorni successivi. Il governo non ci ascolta e le sigle non ci rappresentano più”.

Danilo Calvani, leader della protesta degli agricoltori

“Faremo tanti presidi intorno a Roma. Ho già fatto accordi con le questure. Questo ci viene concesso tranquillamente”, ha aggiunto Calvani. Il governo deve “annullare le politiche green e i patti bilaterali che ci stanno ammazzando”, ha spiegato ancora il leader della rivolta.

“Al momento non abbiamo interlocuzioni a nessun livello con la politica. Il ministro non ci vuole parlare e Meloni ha detto che ci risponderà dopo le elezioni. Per noi ormai è una battaglia di vita o di morte”, ha aggiunto. Per Calvani la protesta è un messaggio chiarissimo anche ai sindacati: Gli agricoltori non li seguono più, non sono più credibili. Credo che sia naturale che succeda qualcosa; ci riprenderemo quello che è nostro come rappresentanza”, ha concluso.

In giornata comunque continuano i blocchi che vedono impegnati giorno e notte centinaia di agricoltori in tutta Italia. In Lombardia ieri la protesta degli agricoltori radunati fuori dal casello di Melegnano ha raggiunto il Pirellone: “Riscatto Agricolo” ha ottenuto un incontro – di vocifera per martedì prossimo – con l’assessore regionale all’agricoltura Beduschi.

trattori sotto il Pirellone
I trattori sotto il Pirellone

Oggi alle 12 è partito un corteo di trattori anche lungo la Binasca, la provinciale 40 che collega le autostrade A1 e A7. Il presidio organizzato da Riscatto Agricolo, movimento attorno al quale si sono radunate centinaia di agricoltori sta creando forti disagi alla circolazione del sud Milano e dopo l’intensa giornata di ieri che ha visto i mezzi agricoli percorrere la Via Emilia e arrivare fino alla stazione centrale, ma senza incidenti e raccogliendo consensi dai cittadini. Presidi stamani anche ad Arluno, in provincia di Milano, lungo l’autostrada A4 per Torino. Traffico rallentato in tutta la zona. Continuano i presidi anche a Cologno al Serio, nella Bergamasca: previsti finora fino al 4 febbraio.

L'agricoltura muore, la politica dorme
Striscioni di protesta dei “trattori” in Lombardia: “L’agricoltura muore, la politica dorme”

Quarto giorno di proteste anche in Toscana, in particolare all’uscita del casello autostradale A1 Valdichiana a Bettolle, in provincia di Siena. La mobilitazione andrà avanti fino a domenica, secondo quanto annunciato: nel weekend sono attesi 400 trattori. Sit-in anche a San Severino Marche, dove una cinquantina di “agricoltori indipendenti”. con i mezzi agricoli proseguiranno la manifestazione fino alle 18.

In Sicilia un lungo corteo di trattori ha invaso le strade di Ragusa, dove gli agricoltori hanno lamentato la mancanza di aiuti per far fronte ai rincari che affliggono il comparto. Un centinaio di operatori di “Riscatto agricolo” anche nel nord della Sardegna, che con circa cinquanta trattori hanno raggiunto il cavalcavia che sovrasta la statale 131 all’altezza del bivio per Muros e Codrongianos, per poi sbarrare la strada per qualche minuto. Un’azione simbolica finalizzata ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi del settore agricolo, anche nel nord ovest dell’Isola. Motori accesi, clacson spiegati, poca voglia di parlare, gli autori della protesta hanno puntato il dito contro Bruxelles.

La protesta continuerà nei prossimi giorni anche in Valle d’Aosta: oltre all’annunciata mobilitazione dal 7 al 9 febbraio prossimi, gli organizzatori ipotizzano di far sfilare il corteo di persone e mezzi agricoli anche davanti al palazzo regionale nel centro di Aosta, proprio in concomitanza della riunione del Consiglio Valle della settimana prossima. La volontà è di mettere in moto giovedì 8 febbraio il corteo che sfilerà solo in centro città, con tappa anche in piazza Deffeyes. Martedì 7 e giovedì 9 invece la mobilitazione – nelle intenzioni dei promotori – è prevista fuori dal centro di Aosta, con passaggi anche davanti all’assessorato regionale dell’Agricoltura, a Saint-Christophe, e alla sede di Coldiretti Valle d’Aosta. La protesta è stata annunciata con volantini e manifesti apparsi in occasione dell’ultima Fiera di Sant’Orso.

Trattori in Europa, la protesta non si ferma e si concentra alla frontiera tra Olanda e Belgio

Intanto stamani in Europa dopo il giovedì dell’assedio a Bruxelles, la protesta dei trattori in Belgio si è spostata al confine con l’Olanda. Nelle Fiandre sono stati segnalati blocchi sulla A12, sulla E19 e sulla E34. Diversi caselli autostradali nei Paesi Bassi sono stati chiusi in entrata e in uscita. Le autorità olandesi hanno consigliato ai cittadini che devono recarsi in Belgio di posticipare il viaggio. La situazione è invece rientrata nella capitale belga, dove è tornata la calma dopo le proteste inscenate dai 1.300 trattori presenti ieri.

In Belgio i blocchi sono rivolti soprattutto ai centri di distribuzione dei supermercati. Le azioni più pesanti si registrano in diversi depositi sparsi per il Paese delle grandi catene Colruyt, Delhaize e Lidl. Gli agricoltori stanno bloccando l’entrata e l’uscita dei camion nei siti di Colruyt a Ghislenghien e Ollignies, in Vallonia, provocando significativi disservizi nella distribuzione dei prodotti alimentari secchi, acqua e bevande, mentre nel centro logistico di Halle la situazione sembra essere meno tesa. “E’ inevitabile che i prodotti manchino dagli scaffali, in particolare quelli dei nostri siti di Ollignies e Ghislenghien”, ha affermato la catena in un comunicato, precisando che “le scorte nei supermercati sono ancora presenti”, seppur sia “difficile fornire dettagli definitivi perché i negozi hanno livelli di stock diversi”. Anche i depositi della catena fiamminga Delhaize ad Asse e Ninove, nelle Fiandre, sono stati bloccati, impedendo l’accesso e l’uscita ai camion. Stessa sorte per il centro di distribuzione Lidl a Marche-en-Famenne, nella provincia del Lussemburgo.

Il premier belga Alexander De Croo ha fatto appello a rimuovere i blocchi stradali. “Il segnale è stato dato. Lo abbiamo ricevuto sia a livello federale che a livello Ue. Oggi toccherà al governo fiammingo. C’è l’impegno a continuare a lavorare insieme nelle prossime settimane. Penso che sia giunto il momento di togliere i blocchi”, ha detto il premier, alla guida della presidenza di turno Ue, ai microfoni dell’emittente Vrt. “Il nostro approccio è stato quello di avviare le consultazioni mentre altri chiedevano di inviare l’esercito”, ha sottolineato, auspicando “dialogo”.

In Francia invece all’indomani dei proclami del premier Gabriel Attal e del presidente Emmanuel Macron, che hanno annunciato una quindicina di misure a sostegno dell’agricoltura, la maggior parte degli agricoltori francesi sta ponendo fine alla mobilitazione che ha portato ai blocchi delle strade attorno a Parigi con i trattori.

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