La donna è sparita a Chiomonte (Val di Susa) la notte tra il 7 e l’8 marzo scorsi. Le ricostruzioni dei due indagati sono apparse spesso contradditorie.
Torino – Svolta nelle indagini per la scomparsa di Mara Favro, la donna sparita in circostanze misteriose la notte tra il 7 e l’8 marzo scorso a Chiomonte, in Val Susa: la Procura di Torino, che coordina le indagini dei carabinieri, ha notificato un avviso di accertamenti tecnici irreperibili all’interno della Punto rossa – sequestrata un paio di settimane fa – sulla quale la donna sarebbe salita l’ultima sera, lasciando la pizzeria dove lavorava.
I due indagati sono Vincenzo Milione, 45 anni, il gestore della pizzeria, nonché datore di lavoro di Mara, e Cosimo Esposito, 36 anni, l’allora pizzaiolo. Con l’accertamento tecnico irripetibile gli investigatori cercheranno tracce biologiche della donna scomparsa e dei due indagati, per tentare di ricostruire cosa esattamente sia accaduto quella notte. Le ricostruzioni dei due indagati, infatti, sono risultate contradditorie su molti punti.
Mara avrebbe infatti terminato il turno come cameriera-barista nella pizzeria Don Ciccio di Chiomonte, tornando a casa sua, a Susa, con Cosimo. Ma è giallo sulla vettura che li avrebbe portati lì: Mara non aveva in dotazione la sua auto, che era dal meccanico. Una volta a Susa, Mara si sarebbe accorta di aver lasciato alla pizzeria alcuni effetti personali tra cui le chiavi e, stando alle interviste rilasciate da Vincenzo, si sarebbe fatta riaccompagnare alla pizzeria da un camionista polacco diretto in Francia.
Riavute le chiavi, Milione le avrebbe proposto di restare a Chiomonte per la notte: il locale, ai piani superiori, è anche una struttura ricettiva, ma Mara avrebbe rifiutato. il gestore l’avrebbe vista l’ultima volta nel dehor della pizzeria mentre fumava una sigaretta, in attesa forse di fare l’autostop per tornare a casa. Da quel momento Mara è stata come risucchiata dalle tenebre della notte.