Sciopero generale: scontri a Torino, bruciate le sagome della premier e dei ministri

Landini: “In piazza più di 500mila persone”. A Torino pro-Pal e manifestanti hanno lanciato uova e insulti contro la polizia.

Il Paese si è fermato oggi per lo sciopero generale di otto ore proclamato da Cgil e Uil contro la Manovra del governo. La mobilitazione ha coinvolto lavoratori di tutti i settori, sia pubblici che privati, con l’eccezione delle ferrovie. Nonostante il rispetto dei servizi essenziali, numerose attività sono state interrotte: fabbriche, scuole, sanità, poste, uffici pubblici, giustizia e negozi. Nei trasporti, invece, la protesta si è limitata a quattro ore.

Un momento degli scontri a Torino

Secondo i dati diffusi da Cgil e Uil, l’adesione allo sciopero ha superato il 70%, con punte del 100% in alcune aziende. Le 43 manifestazioni organizzate lungo la penisola hanno registrato una partecipazione significativa: oltre 50.000 persone hanno sfilato a Bologna, dove ha preso la parola il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. A Napoli, il corteo guidato dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha visto oltre 30.000 partecipanti.

“Più di 500.000 persone sono scese in piazza in tutta Italia per difendere libertà e diritti fondamentali,” ha dichiarato Landini dal palco di Bologna. Ha poi criticato il cosiddetto decreto sicurezza, definendolo un attacco ai diritti costituzionali: “La sicurezza non si garantisce impedendo ai lavoratori di manifestare.”

Particolarmente accesa la situazione a Torino, dove il corteo degli studenti e degli attivisti Pro Palestina si è diviso in due gruppi. Uno ha raggiunto la stazione di Porta Nuova, dove sono avvenuti scontri con le forze dell’ordine. I manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di polizia, che ha risposto con manganellate, mentre gli attivisti hanno lanciato calci, pugni e utilizzato aste di bandiere. Il gruppo dei Pro Pal è riuscito a occupare i binari della stazione di Porta Susa, causando ulteriori tensioni.

Durante il corteo, sono state bruciate immagini raffiguranti il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, la premier Giorgia Meloni e altri esponenti del governo, accompagnate da slogan contro la TAV e richieste di dimissioni. Episodi di lancio di uova con vernice rossa e fumogeni sono stati segnalati davanti alla Prefettura di Piazza Castello.

Cgil e Uil contestano duramente la Manovra economica, considerata insufficiente nel tutelare i diritti dei lavoratori e delle fasce più deboli della popolazione. Landini ha definito lo sciopero un atto politico necessario: “Facciamo politica per affrontare i problemi reali delle persone in carne e ossa. È grazie a lotte e scioperi se molte imprese sono ancora aperte.”

Lo sciopero ha rappresentato un’importante prova di forza per i sindacati, che rivendicano non solo una maggiore attenzione alle politiche sociali, ma anche il rispetto del diritto di manifestazione, messo a rischio, secondo i leader sindacali, dalle recenti politiche del governo.

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