Sarebbe un giro piuttosto vasto quello delle praticone che ritoccano seni e glutei con punture di silicone ed altre sostanze vietate a chi non esercita la professione medica. Rimane ai domiciliari Pamela Andress, la promoter di spettacoli impelagata nella morte di Samantha Migliore perchè potrebbe reiterare i reati di cui è accusata. La trans brasiliana si è sempre dichiarata innocente.
Maranello – Mentre proseguono senza soste le indagini sulla morte di Samantha Migliore, la donna di 35 anni deceduta a seguito di un’iniezione di silicone al seno, rimane ai domiciliari Pamela Andress, la transgender di 50 anni sotto accusa per esercizio abusivo della professione medica, morte in conseguenza di altro reato ed omissione di soccorso.
Il tribunale del Riesame di Bologna, infatti, ha rigettato l’istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa della promoter di spettacoli che dunque dovrà rimanere ristretta nella sua casa di Napoli. La Andress era stata iscritta da subito sul registro degli indagati ma era rimasta a piede libero poiché la Procura emiliana non aveva ritenuto sussistenti i pericoli di fuga, reiterazione del reato e di occultamento delle prove.
A favore della organizzatrice di eventi la costituzione spontanea ai carabinieri di Cento un giorno dopo il decesso della sua “paziente” che la Andress riferisce di avere appreso da internet, giornali e tv. Dopo la testimonianze di decine di donne e trans che si sarebbero sottoposte alle presunte cure estetiche della promoter brasiliana ricavandone danni fisici e psicologici, la “Bombardera” dovrà rimanere agli arresti domiciliari perché per i giudici, stavolta, potrebbe reiterare il reato.
Ovvero tornare alla sua vecchia professione, o secondo lavoro, che la vedrebbe in “camice bianco” mentre manipola seni e glutei con siringhe e misture vietate a chi non esercita l’antica arte sanitaria di Ippocrate. Per quanto si è potuto sapere dall’autopsia eseguita sulla salma della madre di cinque figli di Maranello, Andress le avrebbe iniettato sottocute, in una delle due mammelle, una grande quantità di silicone parte del quale finiva nel circolo sanguigno provocando un evento tromboembolico fatale.
Vedendo che le cose si mettevano male e dopo aver suggerito al marito della donna, Tony Bevilacqua, di dare un bicchiere d’acqua alla vittima, la Andress se ne sarebbe andata via senza dare assistenza a Samantha che, secondo il racconto del coniuge, urlava di dolore sino a perdere i sensi per poi spirare.
Tale circostanza, però, è sempre stata negata dall’indagata cosi come la transgender riferiva ai carabinieri di Maranello ed al pubblico ministero Pasquale Mazzei che coordina le indagini:
”…Samantha era ancora viva quando me ne sono andata – ha messo a verbale Pamela – ho capito quello che era successo, e che mi stavano cercando, solo il giorno dopo, collegandomi ad Internet, e non riuscivo a credere ad una cosa così terribile…”.
Il prezzo pattuito per l’intervento di estetica al seno sarebbe stato di 1.200 euro, notevolmente più basso rispetto alla stessa prestazione praticata in clinica da personale sanitario abilitato. E’ ovvio che chi si affida alle mammane del silicone per motivi bellezza e per ritocchi al volto e al corpo deve mettere in conto rischi gravissimi, come in questo caso:
”… Le avevo detto che questa cosa non mi convinceva – aveva dichiarato Tony Bevilacqua subito dopo la tragedia – ma Samantha era contenta di farla e non poteva certo sapere come sarebbe finita. Quando ho visto quelle siringhe attaccate al seno e mia moglie che si sentiva male ho capito che la situazione stava prendendo una brutta piega. Giusto il tempo di chiamare il 118 e poi la tragedia, irreparabile…”.
A peggiorare la posizione giudiziaria di Pamela Andress i suoi presunti trascorsi nel settore dell’estetica e l’amicizia, vera o no, con diversi medici specialisti alcuni dei quali le avrebbero suggerito dove reperire le sostanze chimiche utilizzate per le punture e qualche tecnica per inocularle sotto la pelle.
Pare anche che Andress, preoccupata per le condizioni di Samantha, abbia telefonato ad un medico per chiedergli aiuto. Insomma uno scandalo di cui, mesi prima, si era occupata anche Striscia la Notizia e proprio a Napoli dove un’amica della Andress aveva passato i guai per l’apertura di un centro estetico privo di autorizzazioni e poi chiuso dai carabinieri del Nas:”…Anch’io aveva chiesto a Pamela di rifarmi i seni per mille euro – ha riferito Miryam – poi ci ho ripensato per paura. E meno male…”.