Via libera in Consiglio regionale al suicidio medicalmente assistito: 32 voti favorevoli, 19 contrari e un’astensione. Polemiche e divisioni nei partiti.
Cagliari – La Sardegna è la seconda regione in Italia, dopo la Toscana, ad approvare una legge sul fine vita. Il Consiglio regionale ha votato ieri sera, dopo un dibattito acceso, il testo elaborato dalla maggioranza di campo largo, basato sulla proposta dell’associazione Luca Coscioni.
Il provvedimento è passato con 32 voti favorevoli, 19 contrari e un’astensione, sancendo la possibilità per i cittadini affetti da patologia irreversibile, dipendenti da trattamenti vitali e consapevoli della propria scelta, di accedere gratuitamente al suicidio medicalmente assistito. Le condizioni saranno valutate da una commissione multidisciplinare e dal comitato etico competente per territorio.
Il voto ha messo in luce anche polemiche, fratture e divisioni interne agli schieramenti. In maggioranza si è espresso contro Lorenzo Cozzolino (Orizzonte Comune), mentre si è astenuto il vicepresidente del Consiglio Giuseppe Frau (Uniti con Todde). Nel centrodestra, invece, l’azzurro Gianni Chessa ha votato a favore.
«È una legge di civiltà, che mette al centro la dignità e la libertà della persona», ha commentato Carla Fundoni (Pd), presidente della commissione Sanità e tra le promotrici insieme al capogruppo Roberto Deriu.
Critiche dure, invece, dall’opposizione. «È una legge manifesto, inutile e fuori dalle competenze regionali, destinata a essere bocciata dalla Consulta», ha dichiarato Paolo Truzzu (Fdi). Più cauti i Riformatori sardi, che hanno sottolineato la necessità di una normativa nazionale.
La Sardegna raggiunge così la Toscana, che aveva promulgato per prima la legge il 14 marzo scorso. La legge era stata temporaneamente sospesa, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale, a seguito di un ricorso presentato dal centrodestra al Collegio di garanzia statutaria, ricorso poi rigettato.
Esulta l’Associazione Luca Coscioni, che sta promuovendo la raccolta firme per il deposito della proposta di legge “Liberi tutti” in tutta Italia. “Il nostro obiettivo è ora quello dell’approvazione della legge ‘Liberi Subito’ in tutte le Regioni italiane, dove il ‘suicidio assistito’ è comunque già legale (in forza delle sentenze della Consulta), ma senza che ci siano garanzie su tempi e sulle procedure per le persone malate e i medici”, scrive l’Associazione. “Continueremo anche a aiutare le persone a fare luce sui diritti alla fine della vita attraverso il nostro Numero Bianco 06 9931 3409, attraverso il quale diamo informazioni anche sul testamento biologico e sulle cure palliative. Proprio sul potenziamento delle cure palliative, sul quale siamo da sempre impegnati, siamo pronti ad allearci anche con chi si è battuto contro la nostra legge, perché il diritto all’autodeterminazione non è in alcun modo in contrasto col diritto alle cure”.