Fabio Damiani Asp tangenti

Sanità, sequestrati i beni al manager delle tangenti per 1 milione di euro

L’inchiesta “Sorella sanità” ha rivelato il mostruoso giro di appalti e tangenti messo in piedi Fabio Damiani che ora, oltre a scontare sei anni e mezzo di carcere, se la condanan passerà in giudicato, ha l’obbligo di risarcire l’Asp. Il tribunale ha già autorizzato il sequestro dei beni per evitare insolvenze.

Palermo – C’è del marcio nella sanità siciliana: Fabio Damiano ha deciso di vuotare il sacco sul gigantesco giro di appalti truccati e tangenti con cui si sarebbe arricchito. Ma la decisione di collaborare lo ha rovinato: ora è condannato non solo a sei anni e mezzo di carcere ma dovrà restituire anche il maltolto. La giudice Maura Cannella ha cosi autorizzato il sequestro dei beni.

Fabio Damiano

Sorella“: questo il nome in codice con cui Damiano era soprannominato dai suoi collaboratori in crimine. L’uomo, ex-manager dell’Asp, ha poi deciso di vuotare il sacco, come ha fatto anche l’imprenditore Salvatore Manganaro. Una serie di confessioni che hanno tirato fuori il marcio della sanità siciliana e la collusione velenosa tra manager e politici.

Un giro di favoritismi e appalti raccomandati (anche da membri delle Forze dell’Ordine) per cui il “Sorella” sarà costretto a restituire all’Asp oltre un milione di euro. Peccato che Damiani abbia venduto regolarmente qualche mese fa il suo unico immobile, alimentando il sospetto che l’ex capo dell’azienda sanitaria provinciale di Palermo voglia trovare il modo di occultare o riciclare il denaro in modo da risultare insolvente ed evitare dunque il congruo esborso.

L’Asp di Palermo

Per di più Damiani non percepisce più alcun reddito di lavoro, dunque l’immobile rappresentava la sua unica garanzia di pagamento. In virtù di questa situazione ambigua e precaria, il Tribunale di Palermo ha proceduto ad autorizzare il sequestro preventivo dei beni.

Damiani non è ancora stato condannato in via definitiva e attende il processo d’appello. La condanna a restituire il milione è dunque pendente: il sequestro è preventivo, in virtù della vendita dell’immobile.

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