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Sanità, attesi drastici cambiamenti. Obiettivo: snellire e velocizzare

Un settore indispensabile che vive una perenne e gravissima crisi nel nostro Paese. Al vaglio della politica, e degli esperti, una riforma che punta a semplificare i passaggi per medici e pazienti. Il ministro Schillaci ha chiarito i punti salienti e i cambiamenti in programma.

Roma – Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, vorrebbe a breve varare il Fascicolo sanitario elettronico, in cui descrivere la storia clinica di ogni cittadino. In questo modo, con i dati digitalizzati, si ritiene possa esserci un miglioramento delle cure perché in qualsiasi struttura sanitaria si andrà a chiedere assistenza, il medico potrà conoscere subito la situazione pregressa del paziente. Cambiamenti questi che gli taliani attendono da molto tempo.

Abbiamo intavolato sin dai primi giorni del mio arrivo un continuo rapporto con i rappresentanti dei medici di medicina generale” afferma Schillaci. In sostanza, secondo il ministro ciò sarebbe indispensabile nella governance della sanità pubblica. Ma fossero solo questi i problemi, saremmo un Paese all’avanguardia. In ogni caso, l’intenzione è di attenuare il carico di adempimenti burocratici per i medici, soprattutto, di medicina generale. Senza questo fardello, questi ultimi, si ritiene che avranno più tempo da dedicare ai loro pazienti. Per raggiungere questo obiettivo, allora, il ministero sta lavorando a un provvedimento legislativo che presto sarà pronto e che riguarderà anche il ruolo cruciale delle farmacie. Con i medici di medicina generale si vogliono individuare formule, grazie alle quali i medici più giovani, i neoassunti, possano collaborare con le case di comunità.

Le farmacie avrebbero un ruolo cruciale.

Proprio quelle case di comunità che si dovrebbero – afferma Schillaci – realizzare grazie al PNRR. In particolare, dovrebbero essere 1.350, salvo problemi legati ai fondi”. Poi vi è anche la proposta di “depenalizzazione degli errori medici”, tranne che per il dolo, pur mantenendo la responsabilità civile. Dai dati, risultanti al ministero, gran parte delle cause giudiziarie contro i medici finiscono in assoluzione. Ecco perché va depenalizzato il reato. Una svolta molto attesa dalle associazioni di categoria dei camici bianchi che da tempo sottolineano come solamente in Italia, Polonia e Messico l’errore medico rischia oggi di essere sanzionato penalmente.

La speranza è che non si metta il silenziatore, solamente a difesa della classe medica, cercando di “stoppare” le diverse responsabilità che a vario titolo possono esservi. Insomma, il paziente non può essere considerato come un elemento burocratico che alteri il sistema solo perché cerca chiarezza e giustizia nel marasma della sanità a causa di eventuali errori medici, anche di semplice valutazione.

Inoltre, l’assunto è che la medicina difensiva è un male, in quanto i medici sono costretti a prescrivere troppi esami, ingolfando le strutture e aumentando le liste di attesa. Peraltro, sempre secondo il ministro della Salute, anche il medico curante, a causa degli svariati accertamenti prescritti, può confondersi nel trarre le conclusioni. In poche parole il ministero è al lavoro per definire le linee guida con criteri chiari sugli esami da prescrivere nei vari casi e quando svolgerli. Bisogna, secondo Schillaci, prescrivere a ciascuno solo gli esami di cui il paziente ha realmente il bisogno. In questo modo però il rischio è che a certe prestazioni aggiuntive possa accedere solo chi si può permettere di pagarle da un privato. Certamente un esame più del necessario non lo dovrebbe fare nessuno, ma potrebbe anche servire ad avere una visione d’insieme per non andare a tentativi e bruciare tempo inutilmente.

Il ministro della Salute Orazio Schillaci.

Il fatto che viene evidenziato è che il medico, per evitare guai con la giustizia, eccede a volte negli esami da prescrivere. Depenalizzando la responsabilità medica, si potrebbe agire quindi con minore paura, dettata solo dalla voglia di preservarsi da eventuali azioni penali. In pratica l’errore commesso dal medico, che può essere sanzionato penalmente, spinge i camici bianchi verso la cosiddetta “medicina difensiva”, ovvero l’eccesso di prescrizione di esami o prestazioni proprio per timore di incorrere in contenziosi legali.

In sostanza, poiché ora ogni medico può essere denunciato dal paziente che ritiene di essere stato vittima di un errore da parte del sanitario in relazione alla terapia, è necessario per non pregiudicare il lavoro del professionista dal pericolo della sanzione penale, ovviare a questo stress depenalizzando alcune forme di reato. Ma… come si può escludere il dolo se non attraverso un processo?

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