Speriamo che dolore e lutti servano almeno a risanare le casse dell'ente più chiacchierato d'Italia. I miliardi non erogati in pensioni potrebbero essere impiegati per pagare i debiti e rendere servizi migliori alle utenze.
Roma – Ammonta a 11,9 miliardi di euro la cifra che l’Inps ha risparmiato per effetto della pandemia. Cifra destinata a produrre un bilancio positivo sui conti dell’istituto previdenziale calcolati nei prossimi dieci anni.
Quella degli anziani è stata la fascia più colpita dal virus ed oggi, a distanza di un anno, comincia inevitabilmente a delinearsi un nuovo quadro nell’ambito dei conti pubblici, soprattutto per quanto riguarda l’Inps.
Secondo i dati Istat e dell’Istituto Superiore di Sanità, tenendo conto dei decessi avvenuti nel 2020 e paragonandoli alla media dei cinque anni precedenti, si calcola un risparmio di quasi 12 miliardi per i prossimi dieci anni.
Sono stati circa 100mila i decessi in più nel 2020, rispetto al precedente quinquennio, che sta a significare il 15,6% in più. Di questi, 20mila avevano tra i 65 e i 79 anni, mentre gli altri (76.708) oltre gli 80 anni.
Ai due gruppi si attribuisce il reddito pensionistico medio, ottenendo il quadro di un risparmio consistente. Insomma chi con una buona dose di cinismo e black humor chiamava il Covid “virus Inps” in un certo senso aveva ragione.
Il risparmio annuale effettivo è stato pari a 1,11 miliardo di euro ma calcolando quanto avrebbe speso l’Inps per l’erogazione di tutte queste pensioni nell’arco dei prossimi dieci anni, si arriva alla cifra di 12 miliardi di euro risparmiati. Un tesoretto.
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