Sulla sicurezza dei tre vaccini che verranno immessi in commercio in Italia pare non ci siano dubbi e neppure controindicazioni assolute. Le bufale sulle modificazioni genetiche, i chip contenuti nel liquido e i controlli dei poteri forti, stavolta, lasciamoli ai film di fantascienza.
Roma – Vaccini pronti? Via con la prima inoculazione alla volontaria di turno dello Spallanzani di Roma. L’avvio “simbolico” della campagna di vaccinazione anti Covid-19 in Italia e in Europa è cosa fatta. Politica e scienza, un binomio che se efficacemente coordinato potrebbe contribuire a rendere orgogliosi gli italiani per la professionalità e competenza che tutto il mondo ci riconosce.
I primi ad essere “punti” dalla siringa salva-vite sono stati la direttrice del Laboratorio di virologia dello Spallanzani, Maria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini (che adesso rimarrà nella storia mediatica come la prima donna vaccinata in Italia) e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli.
Poi è toccato alle dottoresse Alessandra D’Abramo e Alessandra Vergori che puntualmente, dopo la vaccinazione, sono tornate al lavoro senz’altro più sollevate. Erano presenti il ministro della Salute, Roberto Speranza, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti ed il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri: “…E’ una giornata che aspettavamo da tempo – ha commentato Speranza – arriva la luce ma bisogna resistere ancora alcuni mesi. Non è finita ancora e serve sempre il rispetto delle regole…”.
L’Ungheria e la Slovacchia hanno iniziato un giorno prima il ciclo di vaccinazioni. Anche la Germania ha già somministrato alcune dosi e la prima persona vaccinata è stata una donna di 101 anni su cui in molti, specie i no Vax, hanno malignato: non sarà stata per caso la prima cavia? Fesserie ovviamente.
In ogni caso ad Halberstadt, nel centro per anziani Kruger “ogni giorno che aspettiamo è di troppo”, ha detto un infermiere del noto geriatrico teutonico. Intanto la variante inglese del virus (che in verità è già mutato decine di volte senza che nessuno abbia ripetuto la notizia), che tanto allarme ha destato tra i ricercatori, è arrivata anche in altri Paesi tra cui Francia, Spagna, Svezia e Giappone, che in via precauzionale hanno chiuso le frontiere agli stranieri da ieri e sino alla fine di gennaio. L’Austria invece entra di nuovo in chiusura totale fino al 17 gennaio.
Il premier Giuseppe Conte, soddisfatto per l’inizio del “Vaccine Day” ha affermato che questo giorno può essere considerato l’inizio del risveglio e della speranza. Non sembra vero ma, ha scritto Conte su Twitter, il 27 dicembre 2020 rappresenta una data che ci rimarrà impressa per sempre: “…Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus...”.
Anche la Presidente della Commissione Europea, Ursula von Der Leyen, ha manifestato il proprio entusiasmo: ”…Cominciamo a voltare pagina dopo un anno difficile. Il vaccino è stato consegnato. Le Giornate europee della vaccinazione sono un toccante momento di unità. La vaccinazione è la chiave per uscire dalla pandemia...”.
Budapest e Bratislava hanno avviato la campagna di vaccinazione in anticipo di 24 ore rispetto al Vaccine Day fissato dall’Unione Europea per il 27 dicembre. Il vaccino è stato autorizzato al commercio dalla nostra Agenzia italiana del Farmaco. Diversi scienziati e migliaia di medici in tutta Europa hanno dichiarato di non volersi vaccinare sino a quando non verranno rese note le peculiarità di sicurezza del siero che, invero, dovevano già essere pubblicate settimane addietro. Ebbene l’FDA, l’ente americano del Farmaco, ha pubblicato le caratteristiche di sicurezza dei vaccini Moderna e Pfizer proprio ieri dunque i camici bianchi titubanti ne potranno prendere visione a piacimento liberandosi cosi da ogni dubbio.
L’Italia riceverà circa 470mila dosi di vaccino Pfizer ogni settimana e si proseguirà con la somministrazione per fascia d’età dopo le categorie professionali più a rischio. In Israele è stato realizzato uno spray in grado di abbassare il Ph delle cellule della mucosa nasale. In questo modo il virus muore nel 97% dei casi. L’effetto dura dalle 5 alle 6 ore e la somministrazione può essere ripetuta al bisogno. Il farmaco è già in vendita in rete ma dovrà essere approvato dalle competenti autorità sanitarie europee.
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