Sequestrati dalla polizia di Stato beni per 10 milioni di euro ad imprenditori che si occupavano di smaltimento illecito di rifiuti tossici e nocivi.
Roma – Eseguito nelle province di Latina, Frosinone e L’Aquila, un provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca di tre società operanti nei settori del trattamento dei rifiuti, del commercio di materiali ferrosi e immobiliare, nonché di 22 fabbricati e 10 terreni, un veicolo e 34 rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in circa 10 milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica di Roma e dal questore.
Il sequestro, eseguito dai poliziotti del Servizio centrale anticrimine della Direzione centrale anticrimine e della Divisione anticrimine della questura di Roma, è riferibile a una famiglia di imprenditori operante nei settori della gestione dei rifiuti ed immobiliare, coinvolta, nell’operazione denominata “Dark side” che consentì di scoprire l’esistenza di un’organizzazione criminale che si occupava dell’illecito smaltimento di rifiuti, anche di natura tossica.
L’indagine patrimoniale, che ha riguardato gli ultimi 30 anni, ha fatto emergere una marcata sproporzione tra la complessiva situazione reddituale “dichiarata” dal nucleo familiare e il patrimonio direttamente o indirettamente posseduto. Inoltre, gli introiti derivanti dai traffici illeciti, venivano reinvestiti in importanti acquisizioni immobiliari utilizzando schermi societari.