Il generale destinato sempre a far discutere: “Rifiuto di dirmi antifascista e il 25 aprile non scendo in piazza. Me ne vado al mare”.
Milano – Il generale Roberto Vannacci sarà candidato nelle liste della Lega alle prossime elezioni europee. Lo ha annunciato Matteo Salvini dal capoluogo lombardo, in un 25 aprile dove il segretario della Lega presenta il suo nuovo libro “Controvento”. “Sono contento che Vannacci abbia deciso di portare avanti battaglie con la Lega”, ha detto Salvini. Vannacci sarà candidato in tutte le circoscrizioni. Della candidatura di Vannacci si discuteva da mesi, e una settimana fa il generale aveva dato l’annuncio solo ufficiosamente.
L’autore del tanto discusso best seller “Il mondo al contrario”, che ha creato polemiche e lo ha fatto finire nella bufera giudiziaria aveva anticipato: “Ringrazio calorosamente il segretario della Lega che mi esprime vicinanza e che evidentemente ha stima del sottoscritto. Ormai siamo agli sgoccioli, le liste verranno infatti presentate a breve e la mia decisione sull’eventuale candidatura verrà annunciata a giorni”. Detto fatto.
Il leader del Carroccio, che ha sempre puntato molto su di lui, ha voluto sottolineare l’entusiasmo per la decisione di “un uomo di valore come il generale Vannacci di “portare avanti le sue battaglie di libertà insieme alla Lega. Più l’hanno demonizzato, perseguito, indagato, più ho capito che siccome è un momento in cui c’è a rischio non solo il lavoro, ma soprattutto la libertà di poter scrivere e pensare, io sono contento che gli italiani nelle liste della Lega in tutti i collegi elettorali possano scegliere il suo nome”.
Di certo Vannacci è capace di accentrare l’attenzione – come ha fatto con il suo primo e discusso libro – e anche oggi, 25 aprile, è tornato a stupire con la sua voce fuori dal coro: “Io non scendo in piazza, me ne vado al mare con le mie figlie. Non mi dichiaro antifascista perché sono cose successe ottanta anni fa”. Parole pronunciate presentando il suo secondo libro, “Il coraggio vince”, al centro feste Ca’ Nova di Medicina tra Imola e Bologna. La presenza del generale, è stata contestata prima al canto di Bella Ciao da Anpi e Pd, mentre una decina di contestatori indignati lo aspettava fuori dal salone. Anche perché il capannone dove si è svolta la presentazione del libro è la casa del Pd locale.
“Se mi dichiaro antifascista?”, ha esordito Vannacci, “no, perché non ha senso. È solo un pretesto fazioso per continuare a dividere la società su cose che sono successe ottanta anni fa”. Poi ribadisce: “Non mi dichiaro antifascista. E non accetto che vengano a dare patenti. Che mi si dica: tu ti sei dichiarato antifascista e allora puoi entrare in questo centro sociale o fare questa iniziativa. Rientra nelle tecniche della censura morale. Piuttosto”, attacca il generale Vannacci, “mi dispiace che chi protesta non venga qui a dialogare”.