In Belgio orde di integralisti hanno dato fuoco alle scuole per protestare contro i corsi di educazione alla vita affettiva e sessuale, che “spianerebbero” la strada ai pedofili. Quali le ragioni di tanta violenza?
Roma – L’orda integralista colpisce ancora! Una notizia di qualche settimana fa ha generato un forte raccapriccio da parte di quell’opinione pubblica che rifiuta qualsiasi forma di integralismo o fondamentalismo. In Belgio gruppi di manifestanti composti da integralisti islamici e cattolici, nonché da complottisti militanti di estrema destra – ovvero la parte più retriva e bieca della religione e della politica – hanno assalito e incendiato otto scuole. Qual è stato il motivo che ha suscitato tanta aggressività e violenza?
Nientepopodimeno che il progetto Evras, acronimo che significa: Educazione alla vita relazionale, affettiva e sessuale, approvato lo scorso 7 settembre dal Parlamento della Federazione Vallonia-Bruxelles! Invece di applaudire una normativa orientata all’insegnamento dei diritti civili e al rispetto della sessualità, soprattutto in un periodo storico in cui i reati sessuali sono diffusi dappertutto, come i tanti femminicidi purtroppo confermano, si reagisce in maniera sconsiderata.
In realtà il progetto, diventato un vero “casus belli”, non è una novità. Esiste, infatti sin dal 2012, ma la sua attuazione era delegata ai singoli istituti. Ora, invece, è stato reso obbligatorio per i ragazzi tra gli 11 e i 16 anni. Appena il progetto è stato approvato, si sono scatenate sui social agguerrite bande di disinformatori per screditarlo sul nascere. Su Facebook e Instagram sono circolate motivazioni che lasciano basita qualsiasi persona dotata di buon senso. Secondo costoro il governo è colpevole in quanto vuole indirizzare bambini di 9 anni a una sessualizzazione precoce, incitandoli alla pratica della masturbazione, alla pornografia e, addirittura, al cambio di genere. Proprio un governo di depravati. Ahinoi! Il passaggio dalle manifestazioni agli incendi è stato di breve durata. Secondo le cronache almeno sei edifici scolastici incendiati, sono il risultato della smania incendiaria di queste “teste calde”, che hanno imbrattato i muri con la frase: “No Evras, altrimenti i prossimi sarete voi”.
Non sono mancate le giuste doglianze del governo belga. Non poteva essere altrimenti, visto che devono difendere una loro decisione politica. Il colmo sarebbe stato il contrario, ovvero criticare l’atto governativo. Il primo ministro Alexander De Croo ha manifestato tutta la sua disapprovazione per i fatti accaduti, dichiarando di “sentirsi profondamente addolorato”. Infatti il provvedimento rappresenta i fondamenti della salute sessuale, i rudimenti per offrire ai bambini la consapevolezza sui loro diritti e integrità fisica. A stretto giro di posta si è levata la voce della ministra dell’Istruzione Caroline Désir, che in quanto tale è responsabile della politica scolastica, che ha dichiarato di trattarsi di atti terroristi che non sono ammissibili in una società civile. Il centro di Bruxelles, domenica 17 settembre, è stato invaso da circa 1500 manifestanti.
Il rapper e doppiatore francese Rohff ha gettato benzina sul fuoco attraverso i social, proponendo petizioni e video. Eppure, come ha dichiarato la ministra Désir, il progetto prevede una guida di 300 pagine, a cura di 150 esperti che l’hanno realizzata grazie a oltre 400 interviste a bambini di ogni età. Un intento notevole, perché, come ha sottolineato ancora la ministra, “possono trovarsi di fronte a cose che non conoscono e che possono anche essere pericolose”. Lo scopo è, dunque, di dare agli studenti informazioni sulla pornografia e offrire loro gli “utensili” più adatti a comprenderla e a tutelarsi dalle infide insidie presenti sul web. E invece, un gruppo di fanatici e trogloditi, oltre alla violenza, da bandire senza se e senza ma, manifestano una visione delle relazioni sociali intrisa di tabù difficili da sradicare. E questi sono i risultati!