Attivisti in presidio contro la macellazione Halal autorizzata: “Una mattanza nel silenzio collettivo”. Il macello replica: “Tutto legale, evitiamo pratiche clandestine”.
Rovigo – È scoppiata la protesta animalista in provincia di Rovigo, dove oltre 500 agnelli saranno macellati senza stordimento preventivo, secondo il rito Halal islamico, in occasione dell’Eid al-Adha, la festa del sacrificio che celebra la fede del profeta Abramo. La ricorrenza, tra le più importanti del calendario musulmano, è iniziata ieri e continuerà fino a domenica 8 giugno.
Nel piccolo centro di Cavanella Po, frazione di Adria, attivisti e volontari del Coordinamento tutela diritti animali Rovigo hanno avviato un presidio di protesta davanti al macello autorizzato. A guidare la mobilitazione è la presidente dell’associazione, Gabriella Gibin, che ha denunciato al Gazzettino «una mattanza di creature innocenti nel silenzio collettivo della società civile». Gibin ha ribadito che la protesta non ha alcun intento razzista, ma è rivolta contro la sofferenza inflitta agli animali nel nome di un rituale religioso: «È inaccettabile – ha dichiarato – giustificare nel 2025 il sacrificio di milioni di animali per motivi religiosi, specialmente in presenza di bambini».
Le deroghe religiose alla legge italiana
In Italia, la normativa sulla macellazione degli animali prevede l’obbligo di stordimento prima dell’abbattimento per ridurre la sofferenza. Tuttavia, il Regolamento UE 1099/2009 consente deroghe per motivi religiosi, in linea con la tutela della libertà di culto garantita dalla Costituzione italiana. Questo rende legalmente possibile la macellazione rituale senza stordimento in strutture autorizzate.
Il macello di Cavanella Po rientra tra quelli che hanno ricevuto tutte le autorizzazioni sanitarie e amministrative necessarie per eseguire il rito Halal. I responsabili spiegano che la procedura è regolata anche per motivi di pubblica utilità, per evitare pratiche illegali e pericolose: «In passato – spiegano – si è assistito all’abbattimento clandestino lungo le golene dei fiumi, con conseguenze sanitarie e ambientali gravi. Ora tutto avviene sotto controllo».
Diritti religiosi e diritti animali
Il caso di Cavanella Po riaccende un dibattito nazionale tra la tutela dei diritti religiosi e quella del benessere animale, che ciclicamente emerge in occasione dell’Eid al-Adha. Da una parte le comunità islamiche rivendicano la possibilità di praticare i riti della propria fede secondo le tradizioni. Dall’altra, gli attivisti chiedono una revisione normativa che imponga il rispetto del benessere animale come principio universale, anche all’interno dei rituali religiosi.
Intanto, la protesta a Rovigo prosegue. Gli animalisti promettono di monitorare l’intera durata del rito, sollecitando un maggiore coinvolgimento delle istituzioni e dell’opinione pubblica.