Promesse di soluzioni immediate e giri di vite: nel frattempo si moltiplicano gli sbarchi

Per la premier Meloni si proseguirà con la linea dura e auspica blocchi navali europei mentre Ursula Von der Leyen ribadisce il concetto che l’immigrazione illegale è una sfida europea dunque ha bisogno di risposte dall’UE.

Lampedusa – Parte delle discussioni fatte nell’isola siciliana come i buoni propositi da domani diventeranno argomenti per il Consiglio dei Ministri: Cpr in ogni regione con mandato al ministero della Difesa di individuare siti in ogni regione, aumento del periodo di trattenimento a 18 mesi, accelerazione delle procedure di espulsione ma per mamme e minori under 14 ci sarebbero altre soluzioni. Per Giorgia Meloni non ci può essere altro che tolleranza zero, al punto in cui siamo arrivati:

Von der Lyen e Meloni a Lampedusa – Foto Ciro Fusco

“Servono soluzioni serie, complesse, durature e che tutti lavorino nella stessa direzione: non avrebbe senso che una parte si impegni per trovare soluzioni e un’altra parte che per ragioni ideologiche si impegna per smontarle – dice la presidente del Consiglio – adeguamento della legislazione europea sul contrasto all’immigrazione clandestina e impegno nel sostegno ai Paesi terzi…”.

Gli sbarchi si susseguono senza soste

Von der Leyen, che ha visitato in fretta e furia l’hotspot come le altre strutture tirate a lucido per l’occasione, sorvola sul blocco navale promettendo il supporto di Frontex e dell’Agenzia europea per l’Asilo, trasferimenti da Lampedusa ed esame delle domande d’asilo, in più ha fatto appello ai Paesi membri affinché “attivino meccanismi di solidarietà volontaria” nella redistribuzione di chi arriva come nella distruzione di barchini e canotti usati attraversare il Mediterraneo. Von der Leyen, inoltre, ha garantito anche un incremento della sorveglianza in mare e per via aerea. Proteste fra la popolazione. Più che lecite.

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