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Primo ok dal Senato sui test psico attitudinali per i magistrati

Stefani (Lega): “Previsti in moltissimi concorsi pubblici, giusto per chi deve affrontare determinate situazioni di stress”.

Roma – Via libera della commissione Giustizia al Senato all’’introduzione dei test psicoattitudinali per i magistrati. I senatori di Palazzo Madama hanno approvato il parere sullo schema del decreto legislativo relativo alle “disposizioni in materia di riforma ordinamentale della magistratura” messo a punto dal relatore, il capogruppo di Forza Italia in commissione Pierantonio Zanettin.

Il parere chiede al Governo di valutare “la possibilità di prevedere l’eventuale introduzione di test psicoattitudinali per i candidati in ingresso nei ruoli della magistratura”. Il testo invita poi l’Esecutivo a valutare “l’opportunità di garantire che, per la valutazione di professionalità del magistrato, siano inseriti nel fascicolo personale tutti gli atti e i provvedimenti redatti da ciascun magistrato e non soltanto quelli scelti a campione”.

Erika Stefani

Come anticipato sui test psicoattitudinali per le toghe ieri era stata raggiunta un’intesa all’interno della maggioranza. Nelle scorse settimane infatti Fratelli d’Italia aveva chiesto una riflessione sul tema, mentre sia Forza Italia che la Lega si erano espresse fin da subito a favore dei test. “I test psicoattitudinali sono
previsti in moltissimi concorsi pubblici quindi non vediamo quale sia il problema”, afferma la capogruppo della Lega in Commissione Giustizia del Senato Erika Stefani sottolineando come sia “giusto che quando si ricoprono ruoli così delicati e di responsabilità si valuti l’attitudine del candidato ad affrontare determinate situazioni di stress”.

Ma Stefani condivide anche la parte del parere in cui si invita a inserire, nella valutazione delle toghe, tutti gli atti prodotti dal singolo magistrato e non solo dei documenti a campione. “Ovviamente la Commissione
valutante dovrà fare un grosso lavoro – osserva – ma è importante che ci sia un quadro completo e chiaro dell’operato di chi si deve andare a valutare”.

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